Italia del volley si illude: argento per azzurre (e Cambi)

20 ottobre 2018 | 10:11
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Italia del volley si illude: argento per azzurre (e Cambi)

Le ragazze del volley Montopoli erano insieme a Torre Giulia, il resto del comune di Carlotta Cambi – la vitamina C del team terribile – era in sala del Consiglio in comune a Montopoli Valdarno per guardare l’ultima partita di questo mondiale di volley 2018. Una partita giocata all’ora di pranzo del sabato, come a dire: siamo in famiglia e tutti insieme.

Nell’anno in cui i big del calcio non si sono neppure qualificati al torneo iridato e i ragazzi dello Zar Zaytsev hanno chiuso quinti il loro mondiale, l’Italia si desta per inchinarsi alle Valchirie azzurre della nazionale. Una nazionale giovane, con 23 anni in media, come giovane è il Ct Davide Mazzanti. Giovane, ma con un’esperienza che riesce a mescolare bene con la creatività. Non è solo questione di forma fisica: c’è la voglia di farcela e di farsi notare in queste ragazze, che giocano per lavoro, certo, ma con la passione di chi debutta. Una cavalcata vera quella delle nostre Valchirie, che hanno perso 10 set in tutto e una sola partita: con la Serbia. Quella Serbia che hanno di nuovo trovato in finale, sognando una rivincita che vale oro, davvero. Alla quale arrivano dopo l’estenuante partita con la Cina.
I primi due punti sono dell’Italia, che apre una partita tirata punto su punto. Il primo challenge è dopo qualche minuto di gioco, segno di una partita tesa, che si vince al millimetro, di precisione. E’ dell’Italia il primo set, serbo il secondo. Le Azzurre si riprendono un set, il terzo, sempre un punto dietro l’altro, in un cambio palla continuo che alterna sorrisi e tensioni. Carlotta Cambi entra nel quarto set, mentre l’Italia sta subendo un po’ troppo. Ci prova, ma poi si blocca e perde una palla che fa male. Poi esce e il set si chiude: è della Serbia. Il Mondiale delle stelle azzurre si gioca al tie break. Sono passate le 14,30 quando si riprende: in quel campo, le ragazze ci sono già da due ore. Al servizio c’è l’Italia che segna il primo punto. Carlott(in)a rientra ma la partita è in salita. A contare è anche la maggiore esperienza internazionale delle avversarie, ma la sfida rimane punto a punto. Egonu, Bosetti e Chirichella tentano di tenere a galla le azzurre, ma è la Serbia a conquistare il diritto a giocarsi due match point. Un’invasione di Sylla regala il mondiale alla Serbia. Per l’Italia, che ci ha creduto fino in fondo e per Carlotta, lacrime di delusione ma anche di gioia per un argento insperato alla vigilia della spedizione. Che mette le azzurrine in cima al mondo comunque.
Bene così, ora Montopoli aspetta Carlotta per riabbracciare la sua campionessa. (E.ven)

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