Scoperta raccolta poesie del ‘700 di un pievano di Marti

20 settembre 2018 | 16:37
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Scoperta raccolta poesie del ‘700 di un pievano di Marti

La diocesi di San Miniato ha scoperto di avere avuto tra le proprie fila un sacerdote poeta tra i più colti del Settecento. È stato infatti ritrovato un libro di poesie di un pievano di Marti in questi giorni, nella biblioteca antica del seminario della diocesi. Si tratta di Ranieri Gorini, al battesimo Jacopo di Gregorio di Marti, eletto pievano il 12 maggio 1745. Un prete veramente colto, che aveva fatto parte persino dell’accademia dell’arcadia, una dei più prestigiosi ambienti culturali dell’epoca. “La biblioteca è stata chiusa per circa 12 anni e da quattro anni stiamo facendo tutta la catalogazione completa dei libri della biblioteca antica del seminario. E abbiamo fatto questa scoperta davvero interessante” annuncia Alexander di Bartolo, insegnante, bibliotecario e archivista.

La notizia si è diffusa velocemente all’interno della Curia. La biblioteca raccoglie molti libri di filosofia, teologia, geografia e storia, dal 1500 fino ad arrivare alle edizioni del 1800. È stata riaperta, grazie ai fondi Cei dell’8 per mille. Ed è così stata poi messa a disposizione degli archivisti, degli appassionati a vario titolo e degli uomini di Chiesa. È ancora in atto il processo completo di catalogazione, ma intanto un risultato significativo è già stato raggiunto: la scoperta di un sacerdote della diocesi di San Miniato tra i più colti dell’epoca, che ha lasciato una raccolta di poesie in rime di assoluto livello. “Tra questi libri – spiega di Bartolo – abbiamo trovato alcuni volumi scritti da preti sanminiatesi. Addirittura ci sono sacerdoti che hanno scritto libri dal 1622, anno di nascita di questa diocesi. E via via li raccogliamo”. E poi di Bartolo si sofferma sulla scoperta: “Ranieri Gorini è stato per molti anni prete della pieve di Marti. Era un prete molto colto, un poeta vivace e molto profondo. Le sue poesie le ha raccolte in un libro, che abbiamo solo noi in questa biblioteca – dice orgoglioso -, e non si può leggere in nessun’altra biblioteca d’Italia”. La raccolta è datata Santa Croce 1817 (tipografia Bartoletti), ed è una raccolta di Rime di vario metro finora inedite sopra diversi temi in parte giocosi. Questa è la prima particolarità. Ma ce n’è un’altra: “Facendo ricerche attente sul prete – sottolinea – abbiamo scoperto che Ranieri Gorini ha fatto parte dell’accademia dell’Arcadia, che è un’accademia molto antica e molto prestigiosa. Era considerato uno dei più grandi e apprezzati poeti del tempo. Primo a nostra conoscenza e forse anche l’unico che ha fatto parte di questa accademia. Era un poeta che scriveva in rima, aggiornata al gusto del tempo. Il suo stile era il barocco, che si contrapponeva allo stile neoclassico”. L’antica e prestigiosa accademia poetica italiana è sorta a Roma nel 1690 ed è un po’ come l’Accademia dei Lincei per le scienze o l’Accademia della Crusca per la lingua italiana. L’appartenenza all’accademia è dichiarata proprio dal pievano nel frontespizio della raccolta, e questo è un aspetto che ha incuriosito molto durante la ricerca. Questa accademia ha l’usanza, portata ancora avanti dagli attuali membri, di far uso di pseudonimi pastorali per i suoi iscritti. Il pievano Gorini assunse il nome pastorale di “faone etneo”, nome che richiama la mitologia greca. Nell’archivio della prestigiosa accademia romana dell’Arcadia abbiamo trovato numerose notizie sulla nomina a inizi Ottocento del sacerdote sanminiatese, che per meriti letterari entrò a far parte della rinomata associazione poetica. Mentre è inedito il volume delle “Rime”, che appunto si conserva solo nella biblioteca del seminario. Del pievano Gorini è stato scoperta anche una serie di componimenti poetici d’occasione pubblicati tra il 1775 e 1791, che purtroppo la biblioteca non possiede. La diocesi di San Miniato non vuole certamente far passare questa scoperta inosservata: l’orgoglio per questo prete è davvero tanto. E già la Curia pensa a come poterne dare risalto. Alexander di Bartolo ha fatto trapelare che “in occasione delle domeniche del tartufo sarà aperta la biblioteca antica del seminario per le visite guidate. Sarà aperta sabato pomeriggio e sarà messa in mostra questa scoperta”.

Mirco Baldacci