Ponte di Isola, Gabbanini: “Tiriamo avanti da soli”

13 settembre 2018 | 22:19
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Ponte di Isola, Gabbanini: “Tiriamo avanti da soli”
Ponte di Isola, Gabbanini: “Tiriamo avanti da soli”
Ponte di Isola, Gabbanini: “Tiriamo avanti da soli”

“Avremmo potuto perderci mesi dietro a rimpalli di responsabilità, valutazioni e burocrazie, decisioni su chi e come avrebbe dovuto metterci i soldi. Noi abbiamo preferito agire: il ponte sarà riaperto”. E’ questa la notizia con la quale il sindaco Vittorio Gabbanini ha voluto aprire la riunione della consulta di Isola questa sera (13 settembre) nello spazio aperto del circolo Arci strapieno, dopo la prima riunione della settimana scorsa (leggi).

Il ponte ‘sta male’, ma non quanto poteva sembrare alla prima occhiata. O meglio, all’occhiata di chi lo scorso 29 agosto ha deciso che non fosse più agibile. “Ci siamo lasciati la settimana scorsa con intento di studiare una viabilità particolare, alternativa, per alleggerire il traffico nella frazione dopo la chiusura del ponte e data l’apertura imminente del liceo – ha esordito il primo cittadino, presente di fronte alla platea insieme all’assessora ai lavori pubblici Marzia Fattori, al dirigente del settore urbanistica Nino Bova, al geometra del comune Paolo Bianchi, ai vertici della consulta e al capo della Polizia Municipale Dario Pancanti –. In questi giorni ho letto e sentito di tutto su questa vicenda. Noi siamo andati dritti per la nostra strada: abbiamo subito aperto un dialogo con Provincia che ci ha portato martedì scorso ad un tavolo tecnico. Non ci tornava il fatto che i tanti controlli fatti dall’amministrazione sul ponte, che ci parlavano di una situazione sotto controllo, fossero di colpo spazzati via da una valutazione emessa da un tecnico per conto della provincia, che però nessuno si è preso la briga di mettere nero su bianco, per iscritto. Noi abbiamo quindi deciso di far visionare il ponte ad un tecnico specializzato di nostra fiducia come l’ingegner Viviani, esperto della materia che ha firmato in passato anche il progetto per il ponte sull’Egola”.

Il lavori

Di qui una nuova fotografia dello stato di cose. “Il ponte non crolla, non c’è rischio” dice l’amministrazione “ma non per questo potrà durare altri decenni”. Ciò che si può fare secondo le valutazioni di Viviani è consolidare il tutto con lavori che dureranno circa un mese e costeranno in tutto circa 50mila euro. A quel punto il ponte sarà sicuro per poco meno di un decennio, anche se resterà attraversabile solo dal traffico leggero: auto, mezzi di soccorso, ma non mezzi pesanti. “Nel mentre – ha detto il sindaco – dovremo pensare ad un ponte nuovo, a doppia corsia”. I lavori di consolidamento saranno interamente a carico del comune. Dall’analisi fatta da Viviani in questi giorni si evince che il ponte ha un problema strutturale su una delle assi, con uno sfilacciamento di alcuni legamenti in fetto, ben visibili. Fenomeno che sarebbe legato ad un difetto di fabbrica – ha spiegato il sindaco. – La trave sarà interessata da lavori di consolidamento con la stesura di nuovi cavi in carbonio. Al tempo stesso dovrà essere fresato l’asfalto sopra il ponte, perché le numerose asfaltature di questi anni hanno fatto si che il tutto si appesantisse troppo e che il manto stradale si innalzasse al punto da cambiare il modo in cui il ponte e la strada irregimentano l’acqua piovana. Inoltre sarà risistemato il parapetto. Abbiamo già scritto a tutti gli enti per comunicare la nostra intenzione di fa partire i lavori: alla Provincia di Pisa, alla Città Metropolitana di Firenze e al comune di Empoli. Noi vogliamo risolvere il problema e lo farmeo subito, a nostre spese. Abbiamo già identificato la ditta che farà i lavori e pensiamo di poter partire entro una settimana. L’unica cosa che sul momento gli enti devono dirci è se ci autorizzano”.

Atteggiamento, quello degli altri enti coinvolti nell’intera vicenda, che non è proprio andato giù all’amministrazione sanminiatese. “Alla riunione indetta per martedì non erano presenti tutti i soggetti coinvolti” ha raccontato il dirigente comunale Nino Bova. “C’era la provincia, l’architetto del comune di Empoli, noi, ma della città metropolitana non c’era nessuno. I temi dell’incontro erano la proprietà del ponte ed i tempi tecnici per fare approfondimenti sullo stato della struttura. Sulla prima questione la provincia ci ha detto che a loro modo di vedere il ponte non sarebbe di loro competenza perché non è nell’elenco dei 431 ponti che hanno censito recentemente. Noi non la pensiamo così. Nel ’67 il ponte venne realizzato con soldi di tutti e quattro gli enti che in qualche modo serviva: il comune di San Miniato, l’allora provincia di Firenze, la provincia di Pisa ed il comune di Empoli. Un bene è di chi lo paga, e quel ponte lo abbiamo pagato in quattro. Dopo trent’anni, nel 1999, il comune di San Miniato fece un progetto per un ponte nuovo a due corsie, preventivando una spesa di un miliardo e 600 milioni di lire. Anche in quell’occasione la spesa sarebbe dovuta essere ripartita in quattro, ma  il rifiuto di Empoli e Firenze fece decadere il progetto”. Fra le motivazioni della decisione del comune di andare avanti da solo, in occasione della riunione di martedì scorso, anche la prospettiva di tirare per le lunghe nel caso di un’analisi approfondita dello stato del ponte. “Abbiamo chiesto alla provincia di Pisa come pensavano di operare per valutare lo stato del ponte – continua Bova. – Ci hanno detto che avrebbero dato l’incarico all’Università di Pisa. Ci si prospettava un blocco di mesi. La sera stessa abbiamo chiamato il dott. Viviani e siamo andati sul posto a fare un sopralluogo”. 

Un lavoro “a tempo”, verso un ponte nuovo

“Il ponte non crolla. In questo il nostro tecnico di fiducia è stato chiaro” ha detto il geometra del comune Paolo Bianchi. “Al tempo stesso però ci ha detto chiaramente che i lavori di consolidamento non ci consegnano un ponte nuovo. Sarà necessario costruirne uno entro 5-10 anni”. “Si parla di un lavoro di milioni di euro. Non potremo farlo noi come comune” ha ribadito più volte il sindaco. “Intanto mettiamo al sicuro la viabilità della frazione. Per il resto, ci siamo già mobilitati per chiedere un incontro urgente alla Regione e all’assessore alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli. Servirà un finanziamento”.

Il nodo viabilità

Durante i lavori non sarà comunque modificata la viabilità. “Abbiamo valutato varie ipotesi, ma la verità è che nessuna avrebbe garantito un maggiore scorrimento – ha dichiarato Pancanti, della Municipale. – Saremo presenti all’incrocio con la provinciale a La Scala tutte le mattine per gestire gli ingorghi, fino alla fine dei lavori”.

Nilo Di Modica