


Sarà una festa, piena di ricordi. Per chi li ha già, perché su quel campo polveroso si è sbucciato le ginocchia e anche per chi non li ha ancora, perché da domani li avrà, nuovi e non così diversi da quelli dei più grandi. La storia di San Miniato Basso raccontata dal “campino”, si potrebbe dire. Lui che, fermo lì, ha visto crescere generazioni di “pinocchini”. Tutti con il pallone in mano. Partite di calcio e pallavolo accompagneranno l’inaugurazione del nuovo campino, dietro la chiesa di San Miniato Basso.
Una festa delle persone coinvolte nel progetto, ma di tutta la frazione, che da lì c’è passata più di qualche volta negli anni. L’area è stata riqualificata dai volontari e ora è anche videosorvegliata: manca solo un bel momento conviviale per inaugurarla. Venerdì 14 settembre, le partite iniziano alle 16,30 e a giocare saranno bambini e bambine da 6 a 16 anni. Alle 19, poi, sarà aperto il buffet, al quale sono invitati anche i genitori, quelli che al campino c’hanno giocato qualche anno prima dei figli. Un punto d’incontro, quello riportato a nuova vita, che in qualche modo è stato un certezza per i giovani di un tempo, che oggi si adoperano affinché quella certezze ce l’abbiamo anche i giovani di oggi e di domani. Anche la data scelta fa in qualche modo parte di questo amarcord per niente malinconico e proiettato al futuro: l’inaugurazione arriva in concomitanza con l’anniversario della morte dello storico parroco di San Miniato Basso don Vinicio Vivaldi, che tanto ha fatto per i giovani e per lo sport nella frazione (Tutti a cena per il campino: ‘Dedichiamogli la piazza’).