
E’ un voto all’unanimità. Un’adesione totale e trasversale, quella che il consiglio comunale di Prato ha espresso oggi 3 settembre votando un ordine del giorno contro l’intitolazione a Federico Zini di una fondazione per il contrasto alla violenza sulle donne e in aiuto dei bambini (Federico Zini, la Fondazione due mesi dopo il dramma).
L’ordine del giorno è stato sottoscritto da tutti i gruppi consiliari. In sala del consiglio, presenti alla discussione e al voto, c’erano i familiari e gli amici di Elisa Amato: proprio per non ferire loro di nuovo è stato espresso il voto. L’ordine del giorno, inoltre, impegna il sindaco e la giunta comunale “a continuare con le misure di contrasto alla violenza di genere su tutto il territorio comunale, nonché a valutare quali ulteriori azioni possano essere intraprese, in base alle proprie competenze in materia, al fine di disincentivare ogni iniziativa volta ad alimentare un messaggio ambiguo rispetto alle politiche di contrasto alla violenza di genere, che punti a giustificare o riabilitare chi commette femminicidio”. Il sindaco Matteo Biffoni, come riportano i colleghi del giornale on line Notiziediprato.it, ha ribadito che “è inconcepibile pensare di intitolare una Fondazione contro la violenza sulle donne con il nome del carnefice che ha ucciso una ragazza”, ha sottolineato la necessità che le proposte normative sul tappeto per contrastare il fenomeno del femminicidio “siano ridefinite e ridisegnate in modo efficace” e ha invitato tutti a fare la propria parte.
A San Miniaato, un secco no lo avevano già detto le donne elette in consiglio comunale, alle quali si era aggiunta una nota del Pd (Fondazione Federico Zini, anche il Pd dice no).