Stavola il liceo linguistico si farà, senza bisogno di attendere deroghe o di sperare negli iscritti dell’ultimo minuto. Il sogno inseguito da anni dal liceo Marconi è stato centrato, con l’attivazione di una classe a tre lingue che, a sorpresa, ‘regala’ una prima più al liceo di San Miniato. Un regalo che fa ben sperare nel futuro, con la possibilità concreta di tornare presto al di sopra dei 600 studenti, soglia minima per garantire l’autonomia della scuola.
A dirlo è il dirigente scolastico Pierluigi Robino, fresco di riconferma per il secondo anno come reggente del liceo: “Siamo assolutamente in crescita” dire raggiante, con la fiducia e l’ottimismo di chi è consapevole di aver superato lo scoglio più alto, specie dopo tutte le vicissitudini che hanno caratterizzato la scuola negli ultimi anni. Al suono della prima campanella, infatti, sui banchi di via Trento a La Scala siederanno 585 ragazzi (suddivisi in 27 classi), una quindicina in più rispetto allo scorso anno. Le classi prime, invece, passano da 5 a 6, con l’attivazione appunto dell’inedita classe di liceo linguistico che conterà 22 studenti. “È proprio il linguistico che ci dà fiducia – spiega Robino – perché fino ad oggi molti genitori erano comprensibilmente titubanti ad iscrivere il figlio ad un indirizzo che ancora non esisteva. Per il prossimo anno, invece, pensiamo di poter mettere insieme gli iscritti necessari senza problemi. In pratica, per il 2019 basterà confermare almeno gli stessi iscritti di quest’anno per riportare la scuola oltre i 600 studenti, soglia minima per garantire l’autonomia del liceo”. In quel caso, infatti, il Marconi potrebbe tornare ad avere, forse già dal prossimo anno, una segreteria e soprattutto un dirigente tutto per sé, dicendo addio agli ultimi anni di reggenza.
L’incertezza sulle strutture e i costi di affitto per l’immobile de La Scala, invece, non sembrano preoccupare troppo né i docenti né lo stesso dirigente Robino che, fin da subito, aveva dichiarato di apprezzare l’immobile individuato come sede provvisoria. Resta da capire, invece, se la recente chiusura del ponte di Isola potrà avere ripercussioni sulla viabilità di via Trento, sulla quale graviteranno presto non solo gli studenti del Marconi, ma anche tutti i pendolari del paese diretti nell’empolese, nonché i ragazzi che frequentano le scuole del vicino Comune. Una prospettiva che comunque non sembra preoccupare: “Per ora non c’è stato modo di parlarne con il Comune – afferma il dirigente – anche se francamente non so quali potranno essere le ripercussioni sulla viabilità. Ad ogni modo, mi è capitato talvolta di arrivare da Firenze e di passare dal ponte di Isola per venire al liceo: devo dire che anche negli orari di punta non ho mai trovato grande traffico”.
Giacomo Pelfer