Scarti di pelle nel bosco a Fucecchio, uno nei guai

12 luglio 2018 | 09:46
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Scarti di pelle nel bosco a Fucecchio, uno nei guai
Scarti di pelle nel bosco a Fucecchio, uno nei guai
Scarti di pelle nel bosco a Fucecchio, uno nei guai

Hanno trovato degli scarti di pelle su una scarpata a lato della Sp 111, nel comune di Fucecchio nel tratto compreso tra i due ponti sul rio Vincio e sul canale Usciana. E uno degli agenti della polizia municipale dell’unione dell’Empolese Valdelsa libero dal servizio ha anche visto un uomo allontanarsi che, secondo le indagini, sarebbe di Santa Croce sull’Arno: la sua azienda produce la stessa tipologia di materiale rinvenuto ed è già stata oggetto di un sopralluogo degli inquirenti.

Nella mattinata di ieri 11 luglio, tecnici del dipartimento Arpat del Circondario Empolese sono intervenuti, su richiesta della polizia municipale dell’Unione, a Cavallaia di Fucecchio per verificare la natura dei rifiuti abbandonati su una scarpata nel tratto di strada compreso tra i due ponti sul rio Vincio e sul canale Usciana. Nel tardo pomeriggio del giorno precedente un’agente della Municipale di passaggio, a fine servizio, aveva visto abbandonare proprio quei rifiuti una persona, che si è immediatamente allontanata a bordo del proprio veicolo, sul quale c’erano altri sacchi.
I rifiuti, una volta analizzati, sono risultati essere ritagli di pellame wet blue (pelle conciata al cromo), classificabili in base all’elenco europeo dei rifiuti come rifiuto speciale non pericoloso.
La polizia municipale si è subito messa sulle tracce dell’uomo ed è riuscita a individuare il presunto responsabile dell’abbandono, che risulta titolare di una azienda conciaria di Santa Croce sull’Arno. Gli agenti hanno allora ispezionato l’azienda in questione ed è emerso che nell’attività vengono prodotti proprio i rifiuti del tipo di quelli rinvenuti. Sono emerse inoltre alcune irregolarità nella tracciabilità dei rifiuti prodotti e criticità nello stato dei luoghi di alcuni locali e nella gestione dei rifiuti, che dovranno essere tuttavia oggetto di ulteriori controlli di approfondimento. L’individuazione della provenienza dei rifiuti rinvenuti e del relativo processo produttivo consente di confermarne la suddetta classificazione.
Vista la natura dei rifiuti che si trovavano abbandonati direttamente sul suolo, per limitare il rischio di contaminazione del terreno sottostante per dilavamento, Arpat ha concordato con il Comune per le vie brevi le modalità di messa in sicurezza dei rifiuti stessi, in attesa che sia concluso l’iter amministrativo per l’individuazione certa delle responsabilità dell’abbandono e per gli atti conseguenti.