Porte aperte in clausura: profughe ed eventi in convento

12 luglio 2018 | 14:27
Share0
Porte aperte in clausura: profughe ed eventi in convento

E’ da sempre un luogo sicuro. Uno degli ormai pochi monasteri rimasti attivi delle suore Clarisse di Santa Chiara di Assisi. Il monastero di San Paolo a San Miniato ha accolto nei secoli le suore chiuse in una clausura oggi un po’ più “larga” ma anche viandanti e pellegrini che in una parte di quel monastero hanno trovato rifugio. Come successe agli sfollati del ’44. E tornerà a succedere: le suore si sono rese disponibili ad accogliere nella loro foresteria alcune madri (con i loro figli) immigrate e rifugiate nel nostro Paese e in situazione di difficoltà. L’arrivo delle nuove ospiti è previsto nelle prossime settimane.

Rinchiudersi in monastero ma per aprirsi al mondo è la missione delle suore, che l’11 agosto ricordano santa Chiara e che a più di 700 anni dalla morte della santa fanno un regalo al mondo, aprendo quelle porte che gli stessi samminiatesi sono abituati a vedere chiuse. Le suore non escono dal monastero, ma fanno entrare la città, in collaborazione con Ucai San Miniato, grazie a una serie di iniziative che si rifanno alla tradizione di fede, storia e preghiera che ha caratterizzato la vita dell’istituzione religiosa. Il Monastero di San Paolo ieri, oggi e domani nella vita della città e della diocesi è il titolo generale delle iniziative, che inizia sabato 14 luglio alle 18,30 con l’inaugurazione della mostra “Chiara, preghiera e arte – L’atrio del monastero di clausura si apre alla bellezza”. Saranno esposte opere di Giorgio Giolli, Dilvo Lotti, Luca Macchi e Sauro Mori. La mostra rimarrà aperta fino a domenica 12 agosto e sarà possibile visitarla ogni sera dalle 19 alle 21 (la domenica dalle 18 alle 21). Sulla scia del messaggio di accoglienza di papa Francesco, il secondo appuntamento previsto per martedì 17 luglio alle 21. “Ero forestiero e mi avete accolto – L’accoglienza degli sfollati durante il passaggio del fronte del 1944”. Si tratta di un tema poco conosciuto che dimostra come le claustrali, in momenti di necessità si siano fatte prossime, tanto che accolsero più di 200 sfollati. Nell’occasione Fabrizio Mandorlini, coautore del libro “Abbiamo fatto quello che dovevamo – Vescovi e clero nella provincia di Pisa durante la seconda guerra mondiale” racconterà le vicende dell’estate del ’44. Sarà introdotto da don Francesco Ricciarelli, direttore del settimanale diocesano “La Domenica” mentre l’attore Claudio Caioli leggerà alcuni brani tratti dal diario coevo che le monache tennero in quei giorni.
Il terzo appuntamento previsto per venerdì 27 luglio alle 21 viene dal cuore del monastero. Si intitola “L’archivio sconosciuto” durante il quale Alessandro Di Bartolo e Francesco Fiumalbi racconteranno alcuni dei segreti contenuti nell’archivio del monastero che è in fase di catalogazione. Saranno introdotti da Fabrizio Mandorlini, Presidente Ucai San Miniato e don Francesco Ricciarelli, responsabile Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di San Miniato.
Per Fabrizio Mandorlini, presidente di Ucai San Miniato si tratta di “iniziative uniche in luoghi unici dove il tempo è scandito dal silenzio e dalla preghiera. Una opportunità che, per chi lo ritiene opportuno, può essere motivo di conoscenza e di arricchimento attraverso l’incontro con la realtà claustrale”.