“Occhi su San Miniato”, telecamere nelle frazioni

14 giugno 2018 | 09:30
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“Occhi su San Miniato”, telecamere nelle frazioni
“Occhi su San Miniato”, telecamere nelle frazioni
“Occhi su San Miniato”, telecamere nelle frazioni
“Occhi su San Miniato”, telecamere nelle frazioni
“Occhi su San Miniato”, telecamere nelle frazioni
“Occhi su San Miniato”, telecamere nelle frazioni

Gli obiettivi sono due: estendere quando già in corso sul fronte della telesorveglianza (San Miniato blindata: 14 telecamere controllano le auto) ed aumentare la presenza dei vigili urbani sul territorio, frazioni comprese. Con il progetto #controlloingiro San Miniato non chiude le porte ma estende il controllo di chi transita alle frazioni.

“Un modo – per il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini – per intervenire positivamente sul fronte sicurezza e sulla percezione dei cittadini. Ma anche per rieducarli su alcuni comportamenti davvero spiacevoli come il parcheggio su posti riservati o sui marciapiedi”. Implementando il numero delle telecamere, tutte le strade di accesso a San Miniato dovranno essere sorvegliate. “Chi passa da San Miniato – aggiunge Gabbanini – deve avere gli occhi addosso”. 

Una sperimentazione che dal mese di giugno si concluderà a fine settembre, nata con l’obiettivo di rispondere alle istanze dei cittadini, con un servizio straordinario di tutela della sicurezza urbana che prevede una pattuglia disponibile in due turni (mattina e pomeriggio) su otto territori diversi, che a piedi controllerà la situazione. Ad essere interessate dal progetto in questa prima fase sperimentale sono le zone di Ponte a Egola, San Miniato Basso, San Miniato, La Scala-Ponte a Elsa, Isola-Roffia-Ontraino, Corazzano-La Serra-Balconevisi, San Romano-Stibbio-San Donato e Cigoli-Molino-La Catena.

“Alla prevalente attività di repressione di illeciti amministrativi si è affiancata la richiesta di un esercizio sempre più ampio e diretto dell’attività di tutela della sicurezza urbana, attività caratterizzata dall’esercizio sinergico delle funzioni di polizia giudiziaria, di polizia amministrativa e di quelle ausiliarie di pubblica sicurezza – spiega il comandante della Polizia Municipale Dario Pancanti -. La polizia locale è quindi chiamata a far fronte alla domanda quotidiana di sicurezza da parte del cittadino, attraverso un progetto nato e pensato sulla base delle caratteristiche della città e basato sulla conoscenza del territorio”.
“Il fatto che il servizio sia svolto per la maggior parte del tempo a piedi, fa sì che molte categorie di utenti, tra loro diverse e tutte con caratteristiche peculiari che le contraddistinguono, vengano a contatto con il personale di Polizia Municipale – spiega il sindaco -. Le persone potranno così rivolgersi ai nostri agenti per i motivi più vari: per segnalare un fatto, evidenziare un disservizio o un problema da sottoporre ai diversi organi comunali oppure soltanto per chiedere un consiglio”. Il progetto #controlloingiro prevede la presenza sul territorio di una pattuglia (composta da almeno due agenti) della Polizia Municipale ogni giorno, dal lunedì al venerdì, su due turni (mattina e pomeriggio), che svolgerà il servizio in una delle otto aree coinvolte dalla sperimentazione. Il tempo di permanenza in ciascuno dei territori interessati dal progetto può variare a seconda della densità abitativa, della estensione territoriale, della densità di traffico e della presenza di esercizi. Il personale oltre alle normali dotazioni di servizio, avrà a disposizione anche un tablet per poter inoltrare le richieste dei cittadini direttamente all’Ufficio comunale competente.

Prosegue intanto anche l’incremento delle telecamere sul territorio comunale. Dopo le 14 già attive e funzionanti dall’ottobre scorso, in arrivo con l’estate altri 17 occhi elettronici. Dodici riguardano la videosorveglianza e saranno installate due in Palazzo Municipale, cinque a Palazzo Migliorati (in sostituzione di quelle già esistenti perché obsolete) e una all’intersezione tra piazza Grifoni e via IV Novembre per quanto riguarda il centro storico, una lungo la statale 67 al semaforo di La Scala e tre a Ponte a Egola alla rotatoria di via da Vinci e via Pruneta. Le altre cinque riguardano la lettura targhe e saranno installate una in via Tosco Romagnola Est al semaforo di La Scala, una a Ponte a Egola all’intersezione tra via Pannocchia la statale 67 e via di Pruneta, due a Ponte a Egola con la rotatoria in via da Vinci e via Pruneta e una all’intersezione tra piazza Grifoni e via IV Novembre in centro storico. A finanziare la seconda delle tre parti in cui è suddiviso il progetto di videosorveglianza (la prima è stata inaugurata ad ottobre 2017) sono la Fondazione CRSM con un contributo di 30mila euro e la Regione Toscana con un contributo di 20mila euro.

“Come promesso a dicembre, con l’estate abbiamo raddoppiato le telecamere sui punti di accesso al territorio di San Miniato – spiega il sindaco Vittorio Gabbanini -. Fino ad oggi l’aver installato questi occhi elettronici ci ha permesso di prevenire fatti criminosi attraverso un’azione di deterrenza che la presenza di telecamere a sorveglianza di aree pubbliche ha permesso di garantire. Oltre a questo, viene favorita la repressione di crimini commessi nelle zone soggette al controllo da parte del sistema di videosorveglianza e questo rassicura i cittadini tutelando la sicurezza urbana e supportando le forze di polizia in tutte quelle attività di prevenzione e controllo, utili a realizzare un sistema di sicurezza urbana integrato – e conclude -. L’azione dell’amministrazione comunale va nella direzione di incrementare i livelli di sicurezza urbana, in modo da dare risposte concrete ai cittadini: il sistema ci ha permesso di individuare molti reati da ottobre ad oggi e speriamo che questo possa essere ancora di più un efficace deterrente alla criminalità”. (ndm)