Aria di vigilia a Castelfranco. Quella che si legge nel volto e negli occhi (stanchi) di molti contradaioli, alle prese con gli ultimi preparativi e gli ultimi rituali prima del Palio di domani, domenica 10 giugno. Una corsa frenetica per preparare le cene di questa sera ma soprattutto per mettere a punto carri e costumi della sfilata storica di domattina. Un appuntamento amato e apprezzato anche fuori dai confini di Castelfranco, quello che più di ogni altro ha cementato l’affetto e il legame dei castelfranchesi con il proprio Palio.
L’appuntamento è a partire dalle 10, quando le quattro contrade si schiereranno in via De Gasperi per dare il via al lungo corteo per le strade del paese: circa 600 figuranti, che sfileranno per due volte sotto il palco di piazza Garibaldi prima di fermarsi in piazza XX Settembre. Come ogni anno, seguendo l’ordine dell’arrivo dell’ultimo Palio, ogni contrada porterà in scena una sfilata divisa in due parti: prima i cosiddetti “porta colori”, vale a dire quei figuranti legati ai colori e all’origine medievale della contrada (tamburi, chiarine, dame, paggi, guerrieri e sbandieratori), seguiti poi dalla vera e propria rievocazione storica, legata ad un evento della storia castelfranchese compreso fra il 1700 e gli anni ’30 del Novecento, vale a dire nel periodo di attività dei renaioli da cui ha preso spunto la competizione dei barchini.
Quest’anno, dopo alcune edizioni di assenza, tornano due premi per la sfilata: uno verrà assegnato ad una coppia di ‘porta colori’, mentre l’altro al miglior personaggio della sfilata storica. Il nome dei vincitori, scelti da un’apposita giuria selezionata segretamente dalla contrade, sarà reso noto nel pomeriggio durante le corse dei barchini. Pomeriggio che prenderà il via dalle 16 in piazza Garibaldi: si parte con le qualifiche, seguite nell’ordine da Mini Palio, Palio Rosa e Palio.
A poche ore, dunque, dal 32esimo Palio dei barchini, andiamo a scoprire i temi scelti dalle contrade per la sfilata di domani e le aspettative per la corsa del pomeriggio.
San Bartolomeo
Per i rossoblù di San Bartolomeo, la scelta della sfilata di quest’anno è caduta su un tema finora mai affrontato: quello della prostituzione, partendo dal Regio Decreto che nel 1891 introdusse nuove regole per l’esercizio del meretricio, stabilendo l’obbligo della visita sanitaria per le ragazze, l’abbassamento dell’età minima delle prostitute da 21 a 18 anni, ma anche un preciso tariffario con tanto di riduzioni per militari e sottufficiali. Come tutti i paesi dell’epoca, anche Castelfranco aveva la sua ‘casa di incontri’, come ricorda il toponimo di ‘via del calore’ con cui molti anziani chiamano ancora oggi l’attuale via Dante. La sfilata si articola in tre scene: nella prima viene rappresentato il battibecco tra moglie e marito, con quest’ultimo intenzionato ad uscire per fare un ‘salto’ in ‘via del calore’. Nella seconda viene offerto lo spaccato di una locanda dell’epoca, dove le ragazze adescavano i clienti per condurli nelle camere al piano superiore. Infine la scena di un controllo di polizia in una delle camere, con una prostituta arrestata e portata in un ‘dispensario pubblico’ per non aver superato la visita sanitaria.
Per quanto riguarda i barchini, invece, dopo due triplette consecutive nel Mini Palio, nel Palio Rosa e nel Palio, i rossoblù (attualmente a 7 vittorie nell’albo d’oro) puntano a riconfermarsi subito mettendo il primo sigillo sul nuovo Cencio di Casagli. Nella corsa del Palio ci sarà ancora la coppia Stefano Veltri ed Elia Ciaraolo, nel Mini Palio Luca Spagli salirà in coppia con il veterano Andrea Telleschi, mentre nel Palio Rosa ci saranno ancora Jessica Della Polla e Elisa Cetti.
“I nostri ragazzi hanno dimostrato di saper fare, sia a livello di testa, di forza ma anche di cuore – dice la presidente Silvia Valori -. È logico che dopo due triplette di fila quest’anno sarà più dura, ma noi dobbiamo guardare soprattutto a noi stessi”.
San Pietro
Arrivata seconda lo scorso anno, la contrada biancoazzurra di San Pietro a Vigesimo ripropone in sfilata la visita di Giuseppe Garibaldi nel luglio 1867, soffermandosi però sulla festa che il Comune di Castelfranco organizzò per celebrare il 60esimo compleanno dell’Eroe dei due Mondi. Il 4 luglio, infatti, nel giorno del suo compleanno, Garibaldi era alloggiato nell’attuale villa Cavallini in via Gasperi, ospite del generale Luigi Stefanelli. Per festeggiarlo, come ricordano i documenti dell’epoca, la giunta comunale organizzò una corsa di carretti per le vie del paese, con il popolo in festa e un tripudio di bandiere tricolore, a pochi anni dall’annessione della Toscana nella nascente Italia unita.
“In questo momento siamo la contrada più numerosa – dice il presidente Massimo Martini -. È un risultato che abbiamo raggiunto grazie ad un cambio generazionale avvenuto all’interno della contrada, unito poi all’apertura delle nuova sede che ha sicuramente aiutato”. Per la corsa del pomeriggio, la dirigenza di San Pietro ha deciso di tenere vivo fino all’ultimo un ballottaggio che sta creando grande curiosità. Per il Palio, infatti, è sicura la riconferma sul barchino di Federico Monti, ma non è chiaro se con lui ci sarà Daniele Farese o la ‘vecchia gloria’ Mirko Toni, ufficialmente allenatore della squadra, il quale, secondo indiscrezioni, sarebbe pronto a vestire di nuovo la casacca da gara. “Nessuna conferma e nessuna smentita – si limita a dire il presidente Martini – vedrete tutto in piazza”. Per il Mini Palio, invece, dovrebbero esserci Marco Rinaldi e Claudio Farese, mentre Diletta Macchi, Francesca Marcori e Lisa Taddei si giocano i due posti del Palio Rosa.
Al momento San Pietro conta quattro vittorie nell’albo d’oro: l’ultima nel 2011 proprio con Mirko Toni e il compagno storico Yuri D’Onofrio.
San Martino
La contrada San Martino porterà in sfilata domani una delle antiche attività dei castelfranchesi: quella dei cosiddetti ‘granatai’, ovvero la realizzazione delle classiche scope di saggina, quelle che in Toscana chiamate appunto ‘granate’. I contradaioli verdarancio, infatti, hanno scovato nei documenti degli anni ’30 del Novecento la nascita della prima fabbrica di granate nell’attuale piazza XX Settembre. Le campagne intorno al paese era già divenute da tempo zone di coltivazione di saggina, da cui si ricavava la granella come foraggio per gli animali, mentre il fusto veniva utilizzato per realizzare le scope che venivano poi vendute in tutto il comprensorio. Numerose furano le aziende a gestione famigliare specializzate in questo tipo di lavorazione, messa in scena da San Martino ricostruendo le tecniche e gli strumenti di allora.
Per le gare del pomeriggio, invece, San Martino (9 vittore nell’albo d’oro di cui l’ultima nel 2013) punta prima di tutto a spezzare lo strapotere di San Bartolomeo degli ultimi anni. La corsa del Palio, salvo sorprese dell’ultimo minuto, dovrebbe vedere in pista anche quest’anno la coppia formata da Samuele Campinoti e Daniele Quarta, mentre Roberto Giannattasio e Francesco Altini correranno probabilmente il Mini Palio. Nel palio saranno in pista Erica Zeggio e Erica Scagnoli. “Quest’anno sarà un po’ come ricominciare da zero – dice il presidente Tiziano Salvadori – perché il vecchio Cencio ormai è perso. Ad ogni modo, in 14 anni da presidente penso che San Martino si sia sempre presentata in piazza con equipaggi competitivi. Nonostante il ricambio generazionale ce la siamo sempre giocata e quest’anno faremo altrettanto”.
San Michele
È una storia che ruota tutta nelle Cerbaie, invece, quella scelta da San Michele per la sfilata di domani. È la storia di Raffaello Picchi, detto l’Orcino, capo di una banda di briganti che nella prima metà dell’Ottocento divenne il terrore dei possidenti e dei viandanti che percorrevano l’antica via Romea, tenendo a lungo in scacco la polizia e la giustizia del Granducato e dello Stato di Lucca. Arrestato a Bientina ed esiliato per un periodo in Corsica, l’Orcino morì nel 1855 nel carcere delle Murate a Firenze, alimentando una fama che si mescolò fin da subito con il mito. Dopo la sua morte, infatti, un emigrato in America che aveva condiviso la sua stessa cella, raccontò che l’Orcino gli aveva rivelato di aver sepolto il frutto delle sue rapine vicino al vecchio cimitero di Orentano, non lontano dalla casa di una delle sue tante amanti. Da allora molti hanno cercato senza successo il suo tesoro.
La contrada giallonera, forte di un albo d’oro di 10 vittore fermo tuttavia al 2004, si presenta alle corse del pomeriggio con il ritorno in pista di due inossidabili veterani: Alessandro Trivella e Alessio Gragnoli, coppia vincitrice dei lontani palii del ’95 e ’97. “Quest’anno abbiamo dovuto cambiare i nostri programmi in corsa – spiega il presidente Giovanni Papa – a causa di infortuni e impegni lavorativi che hanno ridimensionato la squadra rematori. Alessio e Alessandro erano tornati in contrada per dare una mano ai più giovani, ma non hanno esitato a rimettersi in gioco quando hanno visto che c’era bisogno”. Ad ogni modo Trivella e Gragnoli non sono una coppia da sottovalutare: hanno esperienza da vendere e proprio a loro, forse, sarà affidata la corsa più importante. Nel mini Palio dovrebbero esserci gli esordienti Johnny Di Maria e Andrea Pescini, mentre nel Palio Rosa Sara Masoni ha deciso alla fine di correre comunque, anche da sola, dopo l’infortunio della compagna delle ultime edizioni.
Giacomo Pelfer