
Strano a dirsi, ma il primo Comune del Comprensorio a entrare nell’agone politico delle elezioni amministrative 2019 sembra essere Montopoli in Val d’Arno. A far scattare le dispute tutte interne al Pd – che in parte hanno già reso il clima cittadino molto caldo – sono i pretendenti alla poltrona di primo cittadino. Da un lato c’è il sindaco uscente Giovanni Capecchi pronto a ricandidarsi per un secondo mandato e dall’altro Marzio Gabbanini, che invece sembra essere più che mai convinto di volere e potere conquistare il Comune.
Ad esacerbare il clima, negli ultimi giorni, è il fatto che Capecchi – dopo mesi di silenzio – avrebbe manifestato la volontà di fare un secondo mandato, contrariamente a quanto pensavano i più, mentre Gabbanini sarebbe pronto ad avanzare negli organi di partito la propria candidatura, percorso che rischia di incanalare le prossime tappe della vita politica verso le primarie di partito o di coalizione. Queste ore infatti sarebbero piuttosto frenetiche, proprio perché forse già questa sera o comunque in questi giorni Gabbanini sarebbe pronto a presentare la propria volontà di candidarsi alla segreteria, quasi tutta renziana e composta quasi interamente da sostenitori del medico in pensione. In tal caso, la segreteria si troverebbe a dover portare l’istanza all’assemblea comunale dove l’ex primario di urologia potrebbe vantare un certo numero di consensi e tessere, maturati negli ultimi tempi attraverso anche l’attività culturale che sta svolgendo nel comune e con il mondo associativo.
Giovanni Capecchi però, anche se ha perso il controllo sulla segreteria, può contare su un esecutivo compatto nel sostenerlo verso la sua ricandidatura: anche quegli assessore che sembravano essersi avvicinati a Gabbanini al momento in cui il pretendente ha palesato le sue intenzioni infatti, si sono ora ricompattati sul Capecchi bis.
Proprio questa mattina infatti si sarebbe dovuto svolgere un incontro chiarificatore tra Marzio Gabbanini e Capecchi, ma proprio all’ultimo Gabbanini avrebbe telefonato dicendo di non potersi presentare. Da capire se si tratta di un scelta politica o di un imprevisto vero. Intanto le tensioni maturate a Montopoli negli ultimi giorni hanno mosso anche i livelli provinciali e regionali del partito, visto che quello che poteva essere un comune dove si doveva andare a chiedere all’elettorato solo una riconferma ora rischia di diventare una polveriera a cavallo tra Valdarno e Valdera, tanto più tra esponenti vicini all’area renziana. Così, nello scorso fine settimana, lo stesso Antonio Mazzeo ha avuto modo di incontrare Marzio Gabbanini per cercare di ricomporre la situazione e dissuaderlo dal presentare la propria candidatura ed evitare di arrivare alla primarie. Ma dall’incontro sarebbe uscito con un Marzio Gabbanini più che mai convinto di candidarsi.
Una candidatura, quindi, quella di Marzio Gabbanini a Montopoli, che non solo rischia di spaccare il centrosinsitra e trascinare un sindaco uscente dal primo mandato alle primarie, ma anche di frantumare i renziani o ciò che rimane di essi dopo le elezioni nazionali.
Nei livelli politici sovracomunali, tra l’altro, la candidatura di Marzio Gabbanini a Montopoli crea scetticismo per un conflitto di interessi più o meno evidenti che si verrebbe a creare qualora a San Miniato nel 2019 la corrente legata al sindaco Vittorio Gabbanini riuscisse a imporre un proprio candidato. Questo infatti creerebbe un precedente: i due comuni sulla sponda sud dell’Arno sarebbero controllati in modo quasi ‘familiare’, nel senso che si avrebbe un perfetto allineamento, con il rischio di creare una super area in grado di dettare le linee politiche di tutto il Valdarno pisano.
Quello che accadrà nelle prossime ore, quindi, potrebbe essere decisivo per il futuro di Montopoli e forse del Valdarno: si tratterà di capire quale sarà la risposta della segreteria oppure se uno dei due pretendenti farà un passo indietro e magari potrebbe emergere un candidato terzo, in discontinuità con Capecchi e in alternativa a Gabbanini.
Gabriele Mori