È il giorno più atteso e più bello per i fucecchiesi. Il giorno delle emozioni e dell’identità, da vivere d’un fiato aspettando quella manciata di minuti in Buca in cui tutto si decide, come una scarica di adrenalina che si libera allo sganciarsi del canape. È il giorno del 38esimo Palio delle contrade, che si apre questa mattina, 20 maggio, con la tradizionale sfilata storica per le strade della cittadina, partendo dal parcheggio di fronte alla Buca fino al borgo alto.
Circa 1200 i figuranti che dall’alba di stamani si sono radunati nelle sedi delle contrade, ognuna delle quali, accompagnata dai rispettivi musici e sbandieratori, ha portato in scena un momento del passato legato alla storia e alla vita quotidiana di una Fucecchio d’altri tempi.
Andiamo a conoscere, dunque, i temi scelti quest’anno dalle contrade, seguendo l’ordine di sfilata decretato con l’estrazione di martedì.
Sant’Andrea. In testa al corteo ci sono ovviamente i rossoverdi di Sant’Andrea, vincitori del Palio 2017, che si presentano quest’anno in sfilata con il titolo “Fucecchio 1300, un anno memorabile”, ricordando il momento in cui il Comune, fino ad allora sotto il dominio lucchese, decise di sottomettersi volontariamente a Firenze anche per mettere fine alle infinite lotte tra le famiglie nobili della città.
Querciola. Si salta di un centinaio d’anni in avanti, invece, con la sfilata dei verdearancio di Querciola, dedicata alla figura di Alfonsina Orsini Medici, detta Donna Alfonsina, che nei primi anni del ‘400 acquistò il Padule di Fucecchio con l’obiettivo di iniziarne la bonifica e recuperare terreni coltivabili.
Borgonovo. È ambientata nel ‘400 anche la sfilata dei biancorossi di Borgonovo. Sfilata dedicata alla vendita di stoffe pregiate a gioielli in un’Italia agli albori del Rinascimento, con la comparsa di una clientela ricca, raffinata e sempre più esigente alla ricerca di abiti e materiali preziosi.
Botteghe. Agli abiti raffinati e allo sfarzo, però, non sempre corrispondeva un’igiene impeccabile del proprio corpo. Ed è proprio questo il tema scelto dalla contrada gialloviola di Botteghe con il titolo “Lavarsi… che peccato!”, dedicato alla storia dell’igiene personale dal 1500 in poi.
Porta Raimonda. Un viaggio tra sacro e profano, invece, quello scelto dai gialloblù di Porta Raimonda, con una sfilata dedicata ai riti collettivi e ai costumi che un tempo animavano due momenti diversi e contrapposti dell’anno liturgico cattolico: il carnevale e la quaresima.
San Pierino. Un altro spaccato di vita quotidiana arriva con gli arancioblù di San Pierino, che hanno scelto di dedicarsi alla ricostruzione di uno sposalizio del 1300, quando i matrimoni nascevano spesso da precisi accordi tra le famiglie, anche nelle classi più povere.
Porta Bernarda. I rossoneri di Porta Bernarda vanno invece alle origini della contrada stessa, mettendo in scena uno spaccato della vita quotidiana di Ser Bernardo, al secolo Bernardo Simonetti, il potente signore di Fucecchio che tra 1200 e 1300 governò il Comune dando il proprio nome alla porta meridionale della città e quindi alla contrada stessa.
Ferruzza. Un altro personaggio anche al centro della sfilata di Ferruzza, dedicata a Lorenzo il Magnifico e al suo rapporto con Fucecchio tra 1471 e 1473, quando il signore di Firenze fece visita al Comune promuovendo negli anni successivi la ristrutturazione delle sue fortificazioni.
Samo. Più generale il tema dei rossoblù di Samo, che hanno scelto di rappresentare il concetto del viaggio nel 15esimo secolo, analizzando nelle diverse declinazioni i principali motivi che all’epoca spingevano a viaggiare, dal pellegrinaggio fino alla guerra.
Cappiano. La contrada verdeazzurra, affacciata sulle due sponde dell’Usciana, ha scelto invece di rappresentare il tema della pesca, un tempo regolata da bandi e regolamenti che non riuscivano, tuttavia, a contrastare del tutto la pesca di frodo.
Massarella. Salto in avanti al 1700, poi, con la sfilata dei rosazzurri di Massarella, dedicata alla vendemmia nel 1700 tra il Padule e le Cerbaie: partendo dalla raccolta e dalla la pigiatura, la contrada ha ricostruito l’attività e le tecniche di allora fino all’imbottigliamento.
Torre. A chiudere il corteo i biancoazzurri di Torre, che quest’anno hanno voluto portare in sfilata l’anniversario dei 1000 anni dalla fondazione del paese. Il corteo ha messo in scena i momenti più importanti di questi dieci secoli di storia, dall’introduzione del culto per San Gregorio Magno fino alla costruzione del primo campanile della chiesa.
Testo e Foto di
Giacomo Pelfer