Liceo Marconi, CambiaMenti: “Responsabilità comprensoriale”

3 maggio 2018 | 14:39
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Liceo Marconi, CambiaMenti: “Responsabilità comprensoriale”

“Sono emersi problemi di stabilità della palestra di Fontevivo, una lievitazione del costo dell’area legata alle vicende della Carismi che ne è proprietaria e sono intervenuti anche vincoli di tipo idraulico e archeologico”. Lo precisa il comitato cittadino CambiaMenti (CambiaMenti, c’è “voglia di una alternativa reale”) in merito alla questione liceo Marconi.

“A novembre 2016 – spiega il Comitato – dovette essere abbandonata per inagibilità la sede collocata all’Interporto di San Miniato, in un grande edificio di proprietà dell’amministrazione provinciale di Pisa, attualmente vuoto e inutilizzato, ma su cui la Provincia continua a pagare interessi su mutuo per un valore di oltre 150mila euro l’anno. Fu trovata, in tempi molto rapidi la sede della Scala, dove il Liceo è attualmente collocato, per cui viene pagato, a partire da agosto prossimo, un affitto di 33mila euro al mese, che diventeranno 43mila euro dopo sei mesi, a una società milanese. In occasione dello spostamento del Liceo, l’amministrazione comunale di San Miniato si impegnò solennemente a individuare entro un anno una localizzazione definitiva e fu presentato dall’assessore Marzia Fattori, in una seduta pubblica del consiglio comunale alla Casa Culturale di San Miniato Basso, uno studio di fattibilità, affidato a uno studio molto qualificato di Firenze, l’Archea, che ovviamente si era fatta pagare in modo adeguato che, escludendo altre tre localizzazioni, tra cui quella a suo tempo prevista nel programma elettorale dell’amministrazione comunale di San Miniato, preferiva quella a Fontevivo. E fu probabilmente con l’intenzione di collocare lì il polo scolastico che fu fatta, neanche un mese dopo l’approvazione del bilancio del Comune, una variazione di bilancio che prevedeva l’acquisto dell’intera area di Fontevivo. A quella variazione di bilancio, approvata con procedure di somma urgenza, non fu però dato nessun seguito e l’orientamento all’acquisto sarebbe stato abbandonato probabilmente alla chetichella se i consiglieri Benvenuti, Cavallini e Lupi non avessero sollevato la questione in consiglio comunale”.
“Ora – aggiungono dal Comitato – il sindaco esclude ufficialmente la localizzazione a Fontevivo (Aree archeologiche e falde: Marconi sconsigliato a Fontevivo) e propone quattro soluzioni, delle quali una consiste nell’acquisizione definitiva della sede de La Scala da parte della Provincia, una in una localizzazione a Ponte a Egola già scartata dello studio Archea di Firenze per problemi di rischio idraulico e che comunque comporterebbe un ulteriore consumo di territorio e altre due ‘a sorpresa’. Intanto la sede storica del Liceo Marconi a San Miniato è abbandonata da anni e non è assolutamente chiara l’intenzione dell’Amministrazione sulla destinazione finale dell’edificio attualmente inagibile e dell’area e questo pesa anche sulle prospettive di sviluppo dell’Itc Cattaneo, collocato di fronte, che ha avuto anch’esso qualche problema di manutenzione e ha comunque problemi di espansione. In realtà è mancata al Comune di San Miniato una capacità di programmazione che, in un campo come quello della scuola media superiore o è fortemente condivisa con gli altri comuni del Comprensorio o non è. E bisogna dire che anche gli altri comuni del Comprensorio hanno accettato abbastanza di buon grado di farsi scippare di una questione che li riguarda tutti ma che richiederebbe un’assunzione di responsabilità politica: la prospettiva di una presenza di scuola media superiore nel Valdarno Inferiore. Eppure i ‘paletti’ da cui partire per arrivare a una localizzazione, che deve essere ispirata a criteri di scelta politica che precedono qualunque ‘studio di fattibilità’ e che costano assunzione di responsabilità ma non soldi, non ci sembrano difficili da individuare: ci deve essere un’effettiva assunzione di responsabilità comprensoriale, che non può assolutamente consistere in una consultazione, magari telefonica, degli altri sindaci da parte di quello di San Miniato; in una situazione come quella che abbiamo, con ben tre sedi tra pseudoprovvisorie, pseudodefinitive e realmente abbandonate, non si può indicare nessuna soluzione che comporti un ulteriore consumo di territorio; si deve integrare la soluzione del problema della localizzazione del Liceo con quella di altri problemi di portata comprensoriale, come la prospettiva dell’Itc Cattaneo, la costituzione di un polo scolastico integrato con servizi di interesse cittadino, il consolidamento del versante settentrionale della collina di San Miniato e una politica di effettiva riqualificazione del centro storico”.