Dramma, Festa del Teatro pensando a Taviani

3 maggio 2018 | 10:20
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Dramma, Festa del Teatro pensando a Taviani
Dramma, Festa del Teatro pensando a Taviani
Dramma, Festa del Teatro pensando a Taviani

“Un momento importante di ricordo e di spettacolo: con La Masseria delle Allodole, uniamo teatro e cinema. Quest’anno abbiamo deciso di rimettere il premio alla critica”. Lo ha detto il presidente del Dramma Popolare Marzio Gabbanini presentando l’edizione 2018 della Festa del Teatro. Lo spettacolo è infatti tratto dal un libro scritto da Antonia Arslan sul genocidio armeno che ispirà uno dei film dei fratelli Taviani (Morto a Roma a 88 anni il regista sanminiatese Vittorio Taviani).

Un testo profondo e denso nato dalle memorie dell’autrice, che sarà presente a San Miniato il prossimo 24 maggio, e da cui scaturì il diciottesimo film della coppia di registi. Tutto questo sarà portato in scena dal 19 al 25 luglio in quello che sarà lo spettacolo centrale del Festiva, giunto ormai alla 71esima edizione, anche grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.

“Un grandissimo romanzo epico – ha aggiunto D’Amico, direttore artistico del festival -. Un’epopea raccontata magistralmente dai Taviani. Lo spettacolo sarà diverso, ovviamente, dal film, anche se col film ha in comune questa triste storia che ci racconta anche dell’attualità”. Arriverà così a San Miniato la storia narrata dall’autrice italo armena Arslan, che nel suo libro narrò le atrocità del genocidio armeno attraverso la tragedia vissuta dalla sua famiglia agli albori della Grande Guerra, quando il partito dei Giovani Turchi, inseguendo il sogno di una Grande Turchia nelal quale non trovavano posto le minoranze etniche, perpetrò un massacro che gli storici hanno enumerato in circa un milione e mezzo di vittime. “La masseria delle allodole” sale sulla scena sull’elaborazione drammaturgica di Francesco M. Asselta e Michele Sinisi, quest’ultimo firma anche la regia. Questo il cast di attori: Stefano Braschi, Marco Cacciola, Gianni D’Addario, Michela De Rossi, Giulia Eugeni, Arsen Khachatryan, Ciro Masella, Stefania Medri, Giuditta Mingucci, Donato Paternoster, Roberta Rosignoli, Michele Sinisi, Adele Tirante. Le scene sono di Federico Biancalani, i costumi di Elisa Zammarchi, le luci di Federico Biancalani e Michele Sinisi. Lo spettacolo è frutto della produzione tra Fondazione Idp, Elsinor Centro di Produzione Teatrale e Arca Azzurra Teatro.

“Il Dramma – ha detto il vescovo Andrea Migliavacca – ha la capacità di cogliere l’attualità. Si pensi a don Milani l’anno scorso prima che il Papa andasse a Barbiana e oggi lo stesso si fa, a pochi giorni dalla morte di Taviani. In più si ricorda l’importanza di un valore come la pace. Non è produzione artistica e basta, ma è il modo in cui l’arte fa il suo nel cammino della storia. Si parla di due temi importanti: il ruolo e la valorizzazione dell’altro, delle minoranze e poi il tema del perdono. Già Giovanni Paolo II parlò a quella gente, in Armenia e poi a Sarajevo, parlò a quei popolo di perdono come elemento imprescindibile per costruire strade di pace”.

Programma 

“Il filo conduttore, che si lega assieme ai Venerdì del Dramma, sarà il dialogo interreligioso come salvaguardia della pace – spiega Marzio Gabbanini, presidente della Fondazione -. Già due incontri sono avvenuti alla presenza del vescovo Andrea Migliavacca, uno di questi all’auditorium Carismi alla presenza di tantissimi ragazzi. Siamo rimasti in pochi a produrre interamente uno spettacolo, quest’anno il Dramma andrà anche nelle frazioni e oltre”. Come sempre, infatti, La Festa del Teatro proporrà una serie un ventaglio di spettacoli collaterali di grande importanza. Sempre in prima assoluta andrà in scena lo spettacolo “Narek – un poema armeno”, il 4 e 5 luglio, una coproduzione internazionale del Dramma Popolare con Versiliadanza e Small Theater/National Centre of Aesthetics, mentre lo spettacolo musicale “La sposa e il suo Dio” (12 luglio) parlerà di una storia di una terra, la Georgia, e delle sue radici. La figura simbolo del martirio della razionalità e della scienza, Ipazia, sarà portata in scena da Francesca Bianco ne “Il sogno di Ipazia”, (25 giugno) prodotto dal Teatro Belli di Roma. In cartellone anche “Tua Anne“, (9 luglio) straordinario reading musicale proposto da Matteo Corradini con il Pavel Zalud Trio, il monologo “Esodo pentateuco # 2” (16 luglio) dell’istriano Diego Runko e lo spettacolo “Abu sotto il mare” (19 giugno) di Pietro Piva, che mostra la condizione terribile di ogni profugo, costretto a dimenticare il proprio mondo per avventurarsi, magari nascosto dentro una valigia, verso l’ignoto.

A grande richiesta, inoltre, quest’anno sarà ripristinato uno dei premi storici della manifestazione. “Quest’anno La Fondazione Istituto Dramma Popolare riproporrà il Premio alla Critica in collaborazione con Il Rotary Club – annuncia Marzio Gabbanini. – Una giuria qualificata assegnerà l’Istrice d’Argento alla critica più significativa dedicata allo spettacolo principale della Festa del Teatro. Un premio speciale sarà riservato al più giovane critico teatrale presente alla rappresentazione”.

Nilo Di Modica