I tesori del convento di S.Cristiana in una pubblicazione

29 aprile 2018 | 07:41
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I tesori del convento di S.Cristiana in una pubblicazione
I tesori del convento di S.Cristiana in una pubblicazione
I tesori del convento di S.Cristiana in una pubblicazione

Un tesoro rimasto nascosto per secoli nel cuore di Santa Croce, testimonianza di quanto quel centro, così moderno all’apparenza, celi in realtà una storia che va ben oltre i fasti commerciali e manifatturieri del novecento. Parliamo dei corali custoditi nella Collegiata di San Lorenzo, cinque grandi libri di musica manoscritti, usati dai cori nella chiesa nel corso del Medioevo e soprattutto del Rinascimento, che nel caso santacrocese sono databili al XIII secolo e sono stati al centro recentemente di una tesi di laurea, da cui è scaturita poi una pubblicazione a cura della Pro Loco di Santa Croce.

Una vera riscoperta, quella portata alla luce dagli studi della neodottoressa Ilaria Isotti, che per i cinque corali di Santa Croce ha messo in luce alcune delle ricche decorazioni miniate dei libri, attribuite a Tommaso del Mazza e a don Simone Camaldolese, uno dei massimi miniatori dell’epoca, attivo nella seconda metà del XIII secolo. Le ricche decorazioni e l’utilizzo della foglia d’oro induce a pensare che la committenza fosse prestigiosa e locale, ipotesi avvalorata anche dalla presenza di un incipit in uno dei tre Antifonari dove si attesta un legame tra la chiesa di Santa Croce sull’Arno ed i Codici, che quindi potrebbero essere stati commissionati dallo stesso Monastero di Santa Cristiana. “Da anni la nostra Pro Loco è impegnata nella promozione e nella valorizzazione del territorio santacrocese e della sua gente – ha spiegato il presidente della Pro Loco Angelo Scaduto in occasione della presentazione della pubblicazione, sabato 29 aprile nella Sala del Coro della Chiesa di Santa Cristiana. – Se Santa Croce un tempo era famosa solo per le concerie, grazie ad un laovoro minuzioso di promozione negli ultimi anni non è stato più così”.

Dei corali non abbiamo che poche notizie storiche, vengono citati per la prima volta nel volume miscellaneo conservato nell’Archivio Arcivescovile di San Miniato, all’interno del quale vi è un Inventario delle robbe mobili esistenti nella Chiesa Collegiata di Santa Croce. “Per merito degli studi della dottoressa Isotti oggi possiamo saperne di più dei preziosi Codici custoditi della Collegiata e, anche se per motivi conservativi non è possibile la loro esposizione pubblica, essi rappresentano una importante tessera che si va ad aggiungere al mosaico della nostra lunga storia nella quale la Beata Cristiana e il Monastero da lei fondato svolgono un ruolo di grande importanza – ha dichiarato la sindaca Giulia Deidda. – L’amministrazione comunale è grata alla dottoressa per lo studio approfondito e meticoloso che ha condotto, permettendo a tutti di vedere le bellissime immagini delle miniature trecentesce e ringrazia la Pro Loco di Santa Croce per l’impegno profuso nell’indagare le nostre origini e per tutte le attività ed iniziative organizzate e sostenute con lo scopo di recuperare e conservare la nostra memoria storica”.

la presentazione è stata accompagnata dall’esibizione dell’artista jazz di fama internazionale Fabrizio Mocata, che recentemente ha registrato dal vivo un disco presso la Collegiata di San Lorenzo. Il disco, dal titolo “Passion” ed ispirato alla vita del Cristo, è stato stampato con la collaborazione del comune di Santa Croce sull’Arno e della Pro Loco.

Nilo Di Modica