Botulino, nel vasetto esaminato non c’è

23 aprile 2018 | 17:06
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Botulino, nel vasetto esaminato non c’è

Nel barattolo dello stesso lotto la tossina botulinica non c’è. Ovviamente è impossibile escludere del tutto che le due persone ricoverte dopo aver mangiato un pesto di zucca prodotto da un’azienda agricola di Santa Maria a Monte abbiano contratto da quello specifico barattolo l’intossicazione, ma a questo punto potrebbe essere più causa della cattiva conservazione che della produzione. (Sospetto botulino nel pesto, due in ospedale)

Sono, infatti, risultati negativi gli esami microbiologici condotti su uno dei vasetti di pesto di fiori di zucca che appartenevano allo stesso lotto di quello su cui si era concentrata l’attenzione del Dipartimento di prevenzione, area sicurezza alimentare. Ora le analisi che sono state condotte dall’Istituto zooprofilattico delle Regioni Lazio e Toscana che ha sede a Roma, hanno rivelato che nel vasetto campionato appartenente al lotto attenzionato dall’Azienda sanitaria, la tossina sospetta del Clostridium Botulinum, non era presente. Sul prodotto specifico consumato purtroppo non è stato possibile effettuare alcun campionamento in quanto il vasetto è stato buttato nei rifiuti dai due coniugi subito dopo il consumo.
Dopo che i medici avevano a lungo indagato sugli alimenti consumati dai pazienti, ponendo l’attenzione sul pesto di fiori di zucca, l’Azienda sanitaria aveva messo in atto tutte le procedure del caso per la tutela della salute pubblica, rendendo identificabile il lotto sospetto messo in commercio e invitando a non consumare e a consegnare il prodotto acquistato. L’Azienda sottolinea ancora che è buona regola generale non consumare alimenti i cui contenitori o coperchi presentino rigonfiamenti o quando si rivelino maleodoranti all’apertura.