Al macero i libri del liceo Marconi, M5S protesta

14 aprile 2018 | 16:01
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Al macero i libri del liceo Marconi, M5S protesta
Al macero i libri del liceo Marconi, M5S protesta
Al macero i libri del liceo Marconi, M5S protesta
Al macero i libri del liceo Marconi, M5S protesta
Al macero i libri del liceo Marconi, M5S protesta
Al macero i libri del liceo Marconi, M5S protesta

Il trambusto ha attirato sul posto cittadini e curiosi, sopresi da una scena senza dubbio fuori dal comune. Migliaia di libri e testi scolastici gettati giù dal secondo piano, raccolti da un braccio meccanico e caricati in un cassone per i rifiuti, pronti a prendere la strada verso il macero. Sono alcuni dei libri che un tempo facevano parte della biblioteca scolastica del liceo Marconi di San Miniato. Libri che nella giornata di venerdì (13 aprile) sono stati letteralmente gettati fuori dalle stanze dell’interporto di San Donato che fino all’ottobre 2016 ospitavano le aule del liceo. Libri scartati, in realtà, dalla selezione fatta dalla scuola per salvare i volumi considerati ancora utili e di valore (in attesa di allestire la nuova biblioteca nei locali del liceo a La Scala), ma il cui destino non ha mancato di generare rabbia e indignazione.

A segnalare il caso, infatti, sono gli attivisti del movimento Cinque Stelle del comprensorio, tra i primi ad accorrere sul posto ieri pomeriggio con alcuni dei propri esponenti. “La scena di questi libri – dicono – appartenenti alla biblioteca del liceo, “randellati” in quel modo in mezzo al piazzale direttamente dal secondo piano, ha rievocato in noi brutte immagini storiche legate alle persecuzioni e ai rastrellamenti. Oltre all’indignazione, però, il fatto suscita molti interrogativi ai quali cercheremo di dare risposte”. Due le domande sollevate dai Cinque Stelle: in primo luogo sulle modalità dell’operazione (“uno spregio – dicono – contro il simbolo per eccellenza della cultura”), ma anche sull’opportunità stessa di mandare al macero tutti quei volumi, senza valutare magari l’ipotesi di una donazione. “Chi era sul posto – proseguono – mentre il braccio meccanico dell’autocarro stava caricando il cassone, ha tentato di salvare alcuni testi mettendoli in contenitori di fortuna. Tra gli operai presenti, qualcuno ha spiegato il fatto adducendo motivi di sicurezza, spiegando che in caso di attacco vandalico quei libri potevano essere usati per appiccare un incendio all’edificio. Sulla vicenda lasciamo ogni considerazione ai cittadini e ai genitori che ogni anno spendono centinaia di euro per acquistare libri di testo ai propri figli. Sappiamo per certo, però, che eseguire degli scarti nelle biblioteche è consentito in caso di libri danneggiati o obsoleti, specialmente per i testi tecnici o di natura scientifica. Per farlo, però, occorre una specifica procedura che ci auguriamo sia stata eseguita. E di questo ce ne accerteremo”. (continua a leggere dopo il video)

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“Ad ogni modo – riprendono i Cinque Stelle – il metodo usato per disfarsi di un patrimonio culturale come i libri di un liceo ci pare surreale. Quei volumi avrebbero potuto trovare moltissime altre destinazioni, come scuole o enti. Oppure, perché no, avremmo potuto donarli alle scuole delle zone terremotate. Ancora una volta, invece, quest’ennesimo episodio farà parlare in senso negativo dell’incolpevole istituzione dello storico liceo Marconi. E’ questo l’uso della cultura che intende fare chi ci ha da sempre governato e amministrato?”.

A fornire una prima spiegazione alle proteste dei Cinque Stelle è il dirigente scolastico Pierluigi Robino, reggente del Marconi, precisando che la scuola aveva già salvato “tutto ciò che c’era da recuperare, riempiendo oltre 50 scatoloni di volumi, insieme ad una preziosa enciclopedia che presto – dice Robino – andranno a formare la nuova biblioteca della scuola”. “Non dobbiamo dimenticare – prosegue il dirigente – che stiamo parlando di un edificio con problemi strutturali. Quando sono arrivato a San Miniato, sinceramente, temevo che avremmo dovuto ricostruire la biblioteca da zero. Invece devo fare un elogio alla Provincia che ci ha permesso di recuperare tutto quello che ci serviva: un gruppo di nostri docenti, accompagnati dagli operai della provincia, ha potuto selezionare i testi ancora utili, di valore e in buone condizioni. Quello gettato, invece, era materiale non più utile, danneggiato oppure obsoleto, in gran parte neppure inventariato. Del resto lo scarto di materiale librario è una cosa che avviene quotidianamente in tutte le biblioteche; in questo caso fa un certo effetto per le modalità: gli ascensori non sono più funzionanti e gli operai non hanno potuto fare diversamente. Capisco che l’effetto visivo sia stato forte, ma non posso che dire grazie alla Provincia per averci permesso di salvare dei volumi che consideravamo persi”.

Giacomo Pelfer