
“I prodotti ottenuti dalle matrici di scarto agroalimentare consentiranno di realizzare manufatti ipoallergenici e biodegradabili senza perdere in qualità e performance del prodotto finito concorrendo a ridurre l’impatto ambientale del ciclo di produzione delle pelli”. Con questo obiettivo, spiega dal direttore Domenico Castiello, il Polo Tecnologico Conciario sta lavorando a un progetto di ricerca che intende usare scarti alimentari per realizzare coloranti e valorizzare la eco compatibilità del processo conciario. Coconat, così si chiama la ricerca, è un nuovo passo avanti verso la riduzione dei rifiuti e il loro riutilizzo.
Scarti di pomodoro, cipolla, olive, foglie e potature di olivo sono alcuni dei prodotti usati insieme a scarti dell’industria conserviera e ortofrutticola. “L’idea alla base del progetto Coconat – spiega Castiello – è quella di usare risorse destinate a smaltimento come substrato di partenza per sviluppare coloranti e concianti innovativi ed ecologici. Il progetto prevede l’uso di concianti a base di polifenoli estratti da matrici di scarto dell’industria agroalimentare in sostituzione di concianti a base di sali metallici e verifica l’utilizzo di coloranti naturali organici ricavati da quegli stessi scarti”. Tra i risultati attesi del progetto c’è la riduzione di più del 50% del costo dei concianti polifenolici e coloranti, la riduzione di circa il 20% dei costi di smaltimento da parte dell’azienda conciaria e di circa il 30% del quantitativo dei fanghi da depurare.