
La vicenda giudiziaria scaturita dall’inagibilità del Liceo Marconi non si ferma e ora la Provincia si rivale su tre persone fisiche dopo il tentativo – fino ad ora vano -, di farsi inserire dal tribunale fallimentare di Arezzo tra i creditori chirografari della Logi immobiliare, il costruttore del complesso di San Donato, dove il liceo si trovava fino all’autunno 2016, prima di essere evacuato in fretta e furia per gravi problemi strutturali (Liceo interporto, Provincia prova a ottenere un risarcimento).
Sono tre i professionisti che ora si vedranno recapitare una citazione a giudizio in sede civile per le gravi carenze strutturali dell’immobile dell’Interporto di San Donato, tre persone fisiche che potrebbero, in sede civilistica, trovarsi a rispondere in solido del risarcimento che richiederà la Provincia. Con una determina del 5 marzo di quest’anno infatti, l’ente di piazza Vittorio Emanuele ha dato mandato ai propri legali di depositare una citazione a giudizio contro le tre persone fisiche che ebbero in qualche modo un ruolo nell’indurre la Provincia nell’acquisto dell’immobile, certificando e garantendo determinate caratteristiche e requisiti dell’edificio, che poi si sono rivelate diverse nella realtà, evidenziando una difformità tale da richiede di chiudere la scuola in poche ore.
La Provincia infatti sostiene nell’atto di avere subito un danno, prima nell’acquisto di un immobile che doveva essere idoneo ad ospitare il liceo e che non si è rivelato tale e poi di avere subito un ulteriore danno scaturito dalle necessità di trovare in fretta e furia una sede alternativa e dal costo della verifiche strutturali che si sono rese necessarie a seguito dei problemi dell’edificio. L’acquisto avvenuto nel lontano 2009 costò all’ente pubblico 7milioni di euro mentre l’affitto della nuova sede di via Trento e gli accertamenti tecnici del 2016 sono stati stimati in 442mila euro.
Un passaggio giuridico non da poco, visto che dopo che la Logi è fallita, adesso non rimane che andarsi a rivalere sulle persone fisiche, i professionisti che ebbero, secondo la Provincia, un ruolo nella compravendita, che qualora poi il Tar dovesse ammettere la Provincia tra i creditori chirografari del fallimento Logi, potrebbero trovarsi tutti quanti a rispondere in solido nell’eventuale fase risarcitoria.
Insomma, la Provincia ancora una volta ribadisce il suo ruolo di parte lesa e soprattutto che la volontà politica è quella di recuperare quanto meno parte dei soldi pubblici spesi per comprare una struttura che si è rivelata alla prova dei fatti non idonea ad ospitare una scuola come il liceo Marconi.
Altra questione della quale non si conoscono gli esiti fino ad oggi è l’esposto alla procura della repubblica presentato dalla Provincia nel 2016 nei giorni successivi a quando la scuola venne svuotata degli alunni.
Gabriele Mori