Nuova biblioteca a S.Miniato, inaugurazione in grande stile

1 febbraio 2018 | 15:49
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Nuova biblioteca a S.Miniato, inaugurazione in grande stile
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Nuova biblioteca a S.Miniato, inaugurazione in grande stile
Nuova biblioteca a S.Miniato, inaugurazione in grande stile
Nuova biblioteca a S.Miniato, inaugurazione in grande stile
Nuova biblioteca a S.Miniato, inaugurazione in grande stile

Inaugurazione in grande stile per la nuova biblioteca di San Miniato, giunta al taglio del nastro oggi pomeriggio (1 febbraio) alla presenza delle autorità, alla fine dei lavori che si aggirano complessivamente intorno a un milione di euro. Trentamila volumi che hanno trovato casa al piano di sotto rispetto alla vecchia collocazione. “Una data storica per San Miniato. Le origini della biblioteca sono del 1875. Concluderemo con il museo della memoria in estate ed il trasferimento dell’archivio storico. Un patrimonio di 30mila volumi” sono le parole del sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini.

Una folla di curiosi e autorità che ha rianimato questo pomeriggio i locali freschi di pittura al piano interrato, pochi metri più giù da dove la biblioteca è stata per decenni e fra pochi mesi troverà sede il Museo della Memoria. “Fra biblioteca, museo ed i futuri locali dell’archivio storico parliamo di quasi un milione di euro investiti per un luogo dedicato a tutti i sanminiatesi e alla cultura della città – ha detto il sindaco Vittorio Gabbanini, presente insieme all’assessore alla cultura Chiara Rossi, al vescovo Andrea Migliavacca e al presidente del consiglio regionale toscano Eugenio Giani. – Un patrimonio di oltre 30mila volumi che viene da lontano, dal quel 1875 in cui i membri dell’Accademia degli Euteleti si misero a lavoro per raccoglierli e metterli a disposizione della popolazione”.

Un ambiente completamente riorganizzato, con stanze tematiche pensate in modo da avere spazi più intimi e silenziosi, con un’area dedicata ai più piccoli. La struttura può contare su una superficie maggiore, grazie all’integrazione dell’ex frantoio dove sono state realizzate una emeroteca e una sala multimedia, mentre all’esterno la corte è stata completamente ristrutturata, dotata di arredi e messa in sicurezza, grazie all’installazione delle telecamere. Locali rinnovati che sfruttano la luce delle grandi finestre che guardano la Valdegola, autentica attrazione dei nuovi locali, ma anche postazione per i computer, saletta audiovisivi, un’offerta rinnovata di riviste ed una sala conferenze dove è stato presentato l’ultimo libro della Maraini nel tardo pomeriggio, “Tre donne – Una storia d’amore e disamore”, andato a ruba. “Un contributo importante alla cultura nella nostra città, negli spazi che furono del convento di San Domenico – ha detto il vescovo. – Domenicani, una cultura che discende dalla fondamentale figura di San Tommaso e da quella grande biblioteca che è la Bibbia, che vive fra queste mura”. Parole rilanciate anche da Eugenio Giani, che ha voluto ricordare i tanti personaggi illustri che hanno avuto a che fare nei secoli con San Miniato, a cominciare dal poeta Mario Luzi <<giunto ad un soffio dal Nobel>> a cui la biblioteca è dedicata. “Se voi andate nel Calone dei Cinquecento, dove è raccontata la storia della Toscana, fra i luoghi centrali della regione e della sua storia si trova ben visibile la Rocca di San Miniato – ha ricordato il presidente del consiglio regionale. – Era il centro delle cancellerie e della cultura di tutto il Valdarno Inferiore, tanto importante da finire in uno dei passi più interessanti della Commedia, quello dedicato a Pier delle Vigne. Un luogo importante che rimase fino alla fine nella memoria di Luzi, che ha dato i natali a personaggi come Augusto Conti, autore delle illustrazioni delle sculture e dei mosaici sulla facciata del Duomo di Firenze e che ospitò anche il premio nobel Carducci. Una cultura preziosa che oggi ha una degna casa.

Dopo le celebrazioni e il taglio del nastro, le autorità hanno svolto un breve giro delle sale, guidati dai tecnici che hanno illustrato l’idea di riorganizzazione dei nuovi spazi. Notevole il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio, che per i lavori ha donato quasi 250mila euro destinati all’archivio e ai locali del Museo, dove saranno collocate anche le note lapidi sulla strage del Duomo. “Lavoriamo da sempre per lasciare un segno – ha detto il vice presidente della Fondazione Giovanbattista Mattii. – Oggi siamo qui per questo, a restituire un bene di tutti. Negli ultimi anni abbiamo elargito qualcosa come 15 milioni di euro sul territorio. Continueremo a farlo fin quando sarà possibile e finché avremo al nostro fianco le istituzioni”.

Nilo Di Modica