Staffoli, Ghisu: “Non è bello fare i conti in tasca agli altri”

31 gennaio 2018 | 16:23
Share0
Staffoli, Ghisu: “Non è bello fare i conti in tasca agli altri”

“Francamente mi sono sentita offesa e diffamata dalle parole del sindaco. Mi è stato dato della bugiarda, accusandomi di percepire indebitamente uno stipendio dai pazienti di Staffoli, quando in realtà ognuno è libero di scegliersi il medico che preferisce”. La dottoressa Silvia Ghisu non fa mistero della propria indignazione per quanto dichiarato durante il Forum di Staffoli riunito ieri sera (30 gennaio) negli spazi del centro Avis (leggi qui). Forum al quale la dottoressa non ha potuto partecipare a causa di un lutto familiare.

L’incontro era stato richiesto dal Forum e accolto dall’amministrazione per parlare della presenza dei medici nell’ambulatorio della frazione, dopo la decisione della stessa Ghisu (dal 1 gennaio di quest’anno) di dire addio a locali di via delle Pinete per concentrare la propria attività nel capoluogo. Nell’occasione, il sindaco Deidda ha ribattuto alle giustificazioni del medico smentendo che la scelta nasca da ragioni economiche. “Non mi pare bello fare i conti in tasca agli altri – replica la dottoressa -. Ad ogni modo ci tengo a precisare che le spese per l’ambulatorio di Staffoli non si limitavano al solo affitto richiesto dalla Pubblica Assistenza, ma anche allo stipendio di una segretaria alla quale a malincuore ho dovuto rinunciare. Addirittura è stato anche detto che percepirei illegittimamente i soldi derivanti dai pazienti di Staffoli, ma nessuno di noi fa un ‘rastrellamento’ di pazienti: tutti i cittadini possono scegliersi il medico che preferiscono e cambiarlo in qualunque momento, bastano 5 minuti. Oltretutto è bene sottolineare che questo stipendio, al netto delle spese di gestione e della tassazione, ammonta a 2,50 euro a paziente”.
La dottoressa ribadisce quindi non aver abbandonato i pazienti della frazione: “Staffoli non è un’oasi in mezzo al deserto – dice – ma fa parte del comune di Santa Croce. Così come gli staffolesi vengono ogni giorno nel capoluogo per lavoro o per fare la spesa, non vedo perché, ad eccezione ovviamente degli anziani, non possano venirci anche per andare in ambulatorio. Per chi non può farlo, invece, è garantita comunque l’assistenza domiciliare”. In merito al problema del sovraffollamento nell’ambulatorio di Santa Croce, la dottoressa conferma che “il problema c’è, ma né più né meno che in altri posti – dice – è un fenomeno che esiste un po’ dappertutto ma che non dipende da me. Comunque sia, leggere certe frasi e certe dichiarazioni nei miei confronti non è stata una bella cosa”.

Giacomo Pelfer