Rifiuti, Grossi: “Si pagherà l’indifferenziato”

18 gennaio 2018 | 12:18
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Rifiuti, Grossi: “Si pagherà l’indifferenziato”
Rifiuti, Grossi: “Si pagherà l’indifferenziato”
Rifiuti, Grossi: “Si pagherà l’indifferenziato”

E’ come una specie di analfabetismo di ritorno. Superato lo scoglio della novità, la paura del nuovo e il timore di non fare le cose correttamente, il livello di attenzione via via diminuisce, fino a riscoprire la vecchia abitudine di gettare tutto insieme, nell’indifferenziato, con la certezza che tanto qualcuno se lo porterà via comunque. Si spiegherebbe così l’apparente paradosso dei dati sulla raccolta differenziata a Castelfranco.

Un caso unico in provincia, in un Comune che produce la minor quantità di rifiuti pro capite di tutto il bacino Geofor (circa 3 quintali a testa in un anno), ma dove al tempo stesso la percentuale di raccolta differenziata cala, fino a scendere nel 2017 sotto la soglia d’allarme del 65% fissata dalla legge (leggi qui). Numeri che ancora dovranno essere integrati e corretti in via definitiva dalla Regione, ma che già indicano un trend molto chiaro: in pratica, i cittadini castelfranchesi producono meno rifiuti di tutti ma li separano poco e male, molto meno di quanto facevano fino a pochi anni fa. Come è possibile? Secondo l’assessore all’ambiente Federico Grossi la spiegazione è presto detta. “È semplice – dice -. Castelfranco è stato il primo Comune della zona ad attivare il porta a porta, in vigore nelle frazioni da più di 10 anni ed esteso al capoluogo tra 2010 e 2011. Questo ha portato ad una maggiore consapevolezza, anche attraverso i progetti con le scuole e l’avvio del compostaggio domestico, che ci ha permesso di ridurre la produzione di rifiuti pro capite a cominciare dall’organico, passato anche nel 2017 da 91 a 85 chilogrammi a testa. Allo stesso tempo, però, il fatto di essere partiti prima, fa sì che le persone tendano ad ‘adagiarsi’, a perdere attenzione nel differenziare. Non a caso San Miniato, partito per ultimo nel comprensorio, è quello che al momento segna la percentuale migliore, mentre fino a pochi anni fa eravamo noi a differenziare più dell’80%”.
Da qui il campanello d’allarme, con la convinzione di dover prendere dei correttivi. “L’unico modo è passare alla raccolta puntuale – riprende Grossi –. Quando la gente capisce che paga di più o meno in base alla quantità di rifiuti indifferenziati, allora torna automaticamente a separare”. Un sistema, quello della raccolta puntuale, basato su appositi mastelli con codice a barre, grazie al quale il gestore della raccolta può conteggiare per ogni utente l’effettiva quantità di rifiuti indifferenziati prodotti in un anno, abbandonando l’attuale sistema della Tari basato sui metri quadri dell’abitazione e sul numero dei componenti. Un sistema che sta dando ottimi risultati a Calcinaia, dove la sperimentazione è partita già nel 2016, permettendo a Geofor di elaborare un modello che adesso potrà essere esteso anche ad altri Comuni, a cominciare da Pontedera. Anche Castelfranco, però, non vuole essere da meno: “Qualcosa vogliamo fare già nel 2018 – annuncia Grossi -. Per adesso non mi sbilancio, ma quest’anno se ci riusciamo vorremmo già partire con una prima sperimentazione”.

Giacomo Pelfer