





“C’è l’economia circolare, oggi tematica centrale per il mercato e per il pubblico che trova in questo distretto conciario una rappresentazione reale e che ci auguriamo possa essere nel medio periodo una leva per dare ulteriore valore al lavoro fatto ogni giorno dai nostri imprenditori. E che ci dà ancora un po’ di problemi anche perché l’attenzione e il controllo in provincia di Pisa è molto sul nostro distretto e poco sulle altre zone”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Associazione Conciatori Alessandro Francioni raccontando il Distretto a fine 2017 durante la tradizionale cena degli auguri. Quest’anno, per la prima volta, all’interno del Polo tecnologico conciario, dove l’associazione dei conciatori di Santa Croce ha anche trasferito la sua sede. Un giro del Poteco è stato l’aperitivo offerto agli ospiti.
“Abbiamo scelto di fare qui la serata – ha spiegato Francioni – perché molti non l’avevano ancora vista questa struttura. E credo che la visita, per chi l’ha fatta, sia stata molto interessante. Questo è il nostro fiore all’occhiello”. Un anno “a luci e ombre”, quello raccontato “ma che mi lascia ottimista perché vedo interesse verso gli articoli che produciamo. I nostri prodotti e la nostra creatività sono molto ricercati dal mondo della moda”. Trasformare l’interesse in commesse è tra gli obiettivi principali dell’avvio del 2018. Che sarà anche l’anno per continuare nelle grandi sfide lanciate dal Distretto: “Il disinquinamento intanto e poi l’accordo di programma, quello che tutti conosciamo come progetto tubone” (Tubone, avanti con Montecalvoli aspettando la Valdinievole).
Se il mercato per i conciatori si conferma in costante evoluzione, “lavorare per migliorare ancora le proprie performance – aggiunge Francioni – è la sola strada che i conciatori toscani vogliono seguire”. Da un Poteco che rappresenta un ruolo “di studio e ricerca alla base della crescita del distretto conciario di Santa Croce sull’Arno che proprio nel Poteco trova una concreta rappresentazione dello scambio vincente tra le migliori forze del territorio, privato e pubblico, in una condivisione di intenti che dai Comuni del distretto sa coinvolgere l’intera Regione”.
Gli auguri dei conciatori di Ponte a Egola li ha portati il presidente del Consorzio Michele Matteoli che, con poca voce, ha sottolineato come “E’ bello che questa cena sia fatta in questo luogo così importante per il settore”. Un augurio di buone feste e di buon anno, quello arrivato agli ospiti, che il vescovo della diocesi di San Miniato don Andrea Migliavacca ha esteso alle famiglie e ai lavoratori di tutte le aziende del distretto che, ha sottolineato, “sono la casa più ampia di ciascuno dei vostri dipendenti. Il lavoro impegna gran parte del tempo della vita delle persone e gli consente di costruire un futuro e una famiglia. Per questo il mio saluto e la benedizione vanno anche a loro”.
In sala anche i rappresentanti delle istituzioni civili e militari.
Elisa Venturi