
Prove di convergenza intorno al tema sicurezza a Santa Maria a Monte. Questo l’argomento che giovedì scorso ha riunito Progetto per Santa Maria a Monte, Partito Democratico e repubblicani al circolo Arci “La Perla” per un incontro aperto con i cittadini. Un tema caldo quello dei furti, nel comune come nel resto Comprensorio, dove secondo alcune stime da parte delle stesse forze dell’ordine alcuni generi di furti sono in aumento (leggi).
Fenomeno al quale, secondo Alberto Fausto Vanni, l’unico deterrente efficace è quello delle telecamere. “Tutti i comuni si stanno attrezzando in questa direzione. Si piazzano telecamere all’ingresso del paese, delle frazioni, nei punti sensibili – ha dichiarato in assemblea –. Si prendono quelle che sono da considerarsi semplici ed efficienti precauzioni. Ci si coordina e si mettono insieme le forze, senza ricorrere a squadre auto organizzate e simili. Tutti elementi che come repubblicani, un anno fa, presentammo in comune all’interno di un progetto che si poneva la questione di un aumento della sicurezza: 80mila euro per 32 telecamere nei punti nevralgici, agli incroci, ai cimiteri, alle porte dei paesi”. Parole alle quali hanno fatto da eco anche quelle di alcuni esponenti del Partito Democratico presenti alla serata, fra cui il segretario Francesco Petri e la ex segretaria Daniela Di Vita. “Non abbiamo niente contro la volontà, in generale, di riqualificare il centro storico, seppure le nostre opinioni divergano su questo rispetto ai modi e ai progetti – ha affermato Petri, nel suo intervento –. Ma la sicurezza è un bene primario che solo la sorveglianza può garantire. Come anche il rispetto di quelle infrastrutture che già fanno parte del patrimonio comunale”.
Fra i temi emersi durante la serata anche quello, buttato nell’agone politico sotto forma di indiscrezione, anche quello riguardante il futuro della caserma locale dei Carabinieri. “Da tempo si va dicendo che le due stazioni di Castelfranco e Santa Maria a Monte sono le uniche del territorio a non essere state toccate da riqualificazione e riorganizzazione. Non vorrei che questo fosse il preludio ad un accorpamento – ha detto Vanni –. Santa Maria a Monte non può perdere la sua stazione, ma anzi, con Ponticelli, potrebbe essere il luogo adatto a dare una sede più funzionale ad una nuova caserma. Tutte cose delle quali potrebbe occuparsi l’attuale amministrazione, se non fosse occupata a dedicarsi alle sole politiche ricreative e all’organizzazione di eventi”.
Verso le elezioni
Fra i progetti futuri delle due forze politiche vi è una seconda assemblea, da tenersi intorno al 20 dicembre a San Donato, questa volta incentrata sulla scuola e sull’edilizia scolastica come “altra emergenza comunale”. Un lavoro di squadra, quello di repubblicani e democratici, che inevitabilmente in paese ha già innescato il prevedibile chiacchiericcio pre elettorale. Gli eventi odierni sarebbero infatti alla base di un tentativo di avvicinamento e agglomerazione di tutte le forze politiche che in questi anni hanno fatto opposizione alla maggioranza di Ilaria Parrella: Pd, repubblicani (Vanni e Caroti) ma anche ciò che resta di Progetto per Santa Maria a Monte (la lista che nel 2008 candidò il professor Antonio Belcari, vera sorpresa di quella tornata con oltre il 20% di consensi).
Probabile che nel piano di coloro che cercano la nascita di questa grande coalizione fra opposizioni, vi siano compresi anche la lista Impegno Civico, in consiglio con Brunella Tantussi dopo l’8,29% colto alle scorse elezioni. Stesso discorso per il gruppo di Sinistra Italiana, oggi rappresentata in consiglio da Fabio Antichi ma in cerca di identità dopo le svolte del partito a livello nazionale, dove la comunità politica è lacerata fra i due processi costituenti di “Liberi e Uguali” con Pietro Grasso (su cui convergerà la maggioranza del partito) e “Potere al Popolo”, lista civica di estrema sinistra promossa da Rifondazione, sinistra radicale e centri sociali (a cui guardano i dissidenti).
Tutto un altro paio di maniche per quanto concerne comunisti e grillini. Entrambe queste forze giocano infatti libere nello scacchiere. Rifondazione Comunista, che a Santa Maria a Monte da due mandati non riesce a entrare in consiglio assestandosi comunque, da sola, sul 4%, si è letteralmente svuotata a seguito della nascita dell’associazione santamariammontese “Casa dei Comunisti” (con Massimo Cavallini) e non sembra intenzionata a fare la minima alleanza in vista delle elezioni. Potrebbe però candidarsi, ancora da sola. Discorso simile ma ancora più incerto, invece, per il Movimento 5 Stelle, che pur godendo di un buon accreditamento nel comune sul fronte del voto di opinione al momento non dà segni di una riorganizzazione effettiva dopo il 7,21% del 2013, con il quale per un soffio il candidato Alberto Callaioli non riuscì ad entrare in consiglio (penalizzato in quel frangente anche dall’entrata in vigore della riduzione dei consiglieri comunali). I grillini, in pratica, rischiano di ripetere l’esperienza di Bientina, dove lo scorso anno non sono riusciti a candidarsi.
Niente per ora, da destra a sinistra, sul fronte del toto nomi, in un panorama dove l’unica certezza per adesso pare essere la ricandidatura di Ilaria Parrella per la riconferma, appoggiata da una formazione molto simile a quella che ha governato in questi quattro anni. Unica eccezione sull’altro versante, per adesso, è proprio Alberto Fausto Vanni, destinato quasi sicuramente ad un ruolo comunque centrale e di lista.
Nilo Di Modica