Sono passati sette mesi dal crollo di una parte del rivestimento esterno al Museo della conceria di Santa Croce (leggi qui). Adesso è giunta l’ora di fare chiarezza, per capire quali sono state le cause, ma soprattutto per verificare lo stato di salute sull’intero rivestimento, nella speranza di non dover ulteriormente mettere mano ad un edificio completato appena una manciata d’anni fa.
È questo l’obiettivo di un intervento che l’amministrazione si prepara ad affidare, con uno stanziamento di 10mila euro, per ripristinare la parte crollata ma soprattutto per eseguire un’indagine sull’intera muratura. Era il 10 maggio scorso, proprio alla vigilia di Prossimapelle, quando una parte del rivestimento alle spalle dell’edificio si staccò dalla struttura cadendo al suolo e lasciando a nudo la struttura portante in cemento armato. Un crollo avvenuto quindi nella parte nuova del museo, quella progettata dall’architetto Massimo Carmassi come ingresso alla vecchia conceria restaurata, in un punto dell’edificio che si trova a pochi metri dall’ingresso delle tribune del campo sportivo Buti. “Nell’immediatezza – ricorda il vicesindaco Elisa Bertelli – avevamo provveduto a mettere in sicurezza il punto del crollo, staccando le parti che risultavano pericolanti. Adesso, invece, faremo un controllo più approfondito: gli uffici vogliono fare chiarezza per capire quali sono state la cause e qual è la situazione sul resto del rivestimento”.
L’indagine, che partirà nel mese di dicembre, servirà a capire se il crollo è stato originato da un problema puntuale, legato cioè a quel singolo punto della muratura, oppure se tutto dipende da un difetto costruttivo dell’edificio stesso, realizzato in cemento e rivestito in mattoni, secondo una tecnica costruttiva molto in voga fino a qualche anno fa e che adesso (non solo a Santa Croce) si sta rivelando più problematica del previsto. Ad ogni modo, nei 10mila euro stanziati sono compresi i lavori per il ripristino dei mattoni caduti, l’indagine diagnostica sull’intero rivestimento, nonché gli ulteriori ed eventuali lavori di messa in sicurezza, che comunque saranno definiti e quantificati al termine dell’indagine.
Giacomo Pelfer