


La prima è stata una delegazione cinese proveniente dalla regione di Xuchang, nella provincia di Henan, nel distretto per un gemellaggio con il Comune di Santa Maria a Monte (Cinesi più che amici: firmato il gemellaggio), che ha fatto tappa all’Associazione Conciatori e al depuratore Aquarno per confrontarsi sul locale sistema di depurazione industriale. Da lì, una settimana di incontri nel segno dell’internazionalizzazione nel distretto conciario di Santa Croce sull’Arno ha interessato il Poteco.
Fino a oggi 24 novembre quando studenti e docenti del team Footwearists, professionisti del settore calzaturiero e della pelletteria, con base a Waalwijk, nei Paesi Bassi ha fatto una visita che rientra nel percorso internazionale di formazione nell’ambito della calzatura promosso da Footweartists. Il programma si svolge in Italia, Olanda e Cina con focus sulle eccellenze locali in grado di esprimere modelli di innovazione e sostenibilità.
L’evento ha chiuso la due giorni di incontri sulla filiera della pelle, aperta ieri dal seminario, ospitato nella conceria sperimentale del Poteco, che ha visto ricercatori giapponesi dello Yano Research Insitute e membri del “Tanner’s council of Japan” interessati ad approfondire il mercato della pelletteria in Italia alla luce delle rinnovate strategie commerciali fissate dagli accordi internazionali Epa fra Giappone e Italia, che potrebbero incentivare anche nel comparto della concia, una sempre più intensa collaborazione tra Asia ed Europa.
“Il distretto si conferma aperto al confronto e al dialogo – dice il presidente Assoconciatori Alessandro Francioni – in Italia e all’estero, con rappresentanti del pubblico e con imprenditori: viaggiando per il mondo, molti dei conciatori toscani si rendono conto del livello complessivo raggiunto da questo distretto e difficilmente replicato da analoghe realtà industriali. Gli ospiti che riceviamo, addetti ai lavori e non, sono ugualmente stupiti di come il distretto conciario di Santa Croce sull’Arno sia in grado di rappresentare in concreto un modello di economia circolare. Tra le nuove sfide che con l’Associazione Conciatori stiamo affrontando c’è proprio quella di spiegare ad un pubblico sempre più eterogeneo e vasto l’impegno e il talento che stanno dietro alla pelle conciata in questo distretto”.