Il Comandante Alfa tra gli studenti del Cattaneo

19 novembre 2017 | 11:16
Share0
Il Comandante Alfa tra gli studenti del Cattaneo
Il Comandante Alfa tra gli studenti del Cattaneo
Il Comandante Alfa tra gli studenti del Cattaneo

Un’esperienza intensa e insolita quella che hanno vissuto ieri, 19 novembre, cento tra ragazzi e ragazze delle classi quinte dell’istituto Cattaneo. Intorno alle 10,30, dopo una breve attesa, ha fatto il suo ingresso nell’auditorium della scuola un uomo alto vestito con la divisa dei Gis, il Gruppo di intervento speciale dei carabinieri, e il volto nascosto dal “mephisto” nero. È il Comandante Alfa, addestratore del reparto d’élite dell’Arma, di cui lo stesso comandante è stato uno dei fondatori alla fine degli anni ’70.

Con lui gli studenti si sono trattenuti per un’ora e mezzo in cui è stato un intenso susseguirsi di racconti, riflessioni e domande. L’incontro era organizzato dal comune di San Miniato, dalla sezione sanminiatese dell’Associazione nazionale carabinieri e dallo stesso Cattaneo, nell’ambito di una serie di incontri sul tema dell’educazione alla legalità.
Il Comandante Alfa è uno dei militari più decorati d’Italia, protagonista di interventi e azioni in Italia contro il terrorismo, i sequestri di persona, la mafia e all’estero anche in contesti di guerra, in particolare in Afghanistan, Iraq e Bosnia. Dopo un saluto del sindaco Vittorio Gabbanini e del dirigente scolastico Alessandro Frosini, il comandante, nato da una famiglia modesta di una zona di mafia della Sicilia, ha raccontato il suo sogno di bambino di lottare contro la criminalità e di aiutare i più deboli arruolandosi nei carabinieri. E poi l’occasione di passare dalla “territoriale” al reparto speciale, con la conseguenza di affrontare un duro addestramento e una vita avvincente ma anche piena di rinunce.
Nel racconto sono poi emersi gli episodi salienti della sua carriera. Fra quelli ricordati con più emozione, la liberazione delle vittime di sequestri e in particolare di una bambina di otto anni, tenuta segregata per tre mesi: solo quella volta, per non spaventarla, il comandante si è tolto la copertura del volto durante un’azione. E poi una considerazione sul punto di forza dei reparti speciali: l’addestramento ma soprattutto il lavoro di squadra e la solidarietà fra i componenti del gruppo: “Quella stessa che deve esserci fra di voi – ha detto agli studenti – per dominare la legittima paura”.
Il tono della conversazione non è stato mai retorico, il Comandante non ha fatto mancare osservazioni ironiche e argute, soprattutto ha dimostrato una forte e coinvolgente carica umana. Sollecitato dalle domande dei ragazzi ha voluto affidare loro un messaggio: la felicità sta nell’aiutare chi è in difficoltà perché con la violenza non si acquista il rispetto ma solo il timore degli altri.
Infine un appello a non cercare vie facili e pericolose per procurarsi lo “sballo”: ci sono modi molto più appaganti e in sicurezza per provare il gusto dell’adrenalina, compreso quello di provare l’esperienza di un reparto come quello dei Gis, aperto oggi anche alla componente femminile. Prima di salutarlo, molti ragazzi del Cattaneo si sono trattenuti ben oltre l’orario di scuola e si sono fatti fotografare insieme al Comandante chiedendogli anche l’autografo sul suo libro, “Io vivo nell’ombra”, presentato nel pomeriggio all’Hotel Miravalle.