Il tempo stringe, ma le incognite sul tavolo sono ancora tante, mentre il percorso per il nuovo liceo Marconi è ancora agli albori. Inizieranno a giorni, infatti, le indagini geologiche e archeologiche per valutare la fattibilità del progetto Marconi al Fontevivo, sfruttando il terreno tra il palazzetto dello sport e la pista d’atletica di proprietà della Fattoria di Scaletta.
Un’indagine su cui pende l’incognita della falda acquifera. “In questa prima fase – spiega il dirigente della Provincia di Pisa Giovanni Viale – si tratterà di capire qual è la situazione del terreno e soprattutto qual è il livello della falda acquifera, per conoscere il tipo di fondazioni che serviranno per costruire in quel punto”. Se la falda risultasse più in profondità i tempi dell’indagine e i successivi costi di costruzione sarebbero più ridotti, anche se il toponimo che gli antichi hanno dato a quel luogo, “Fontevivo” appunto, lascia presagire l’esatto opposto: “Se la falda fosse superficiale – riprende Viale – allora le fondazioni dovranno essere più profonde. E in quel caso anche le indagini archeologiche dovranno essere eseguite alla profondità delle fondazioni. In ogni caso, la prima fase dell’indagine dovrebbe darci in tempi rapidi le prime indicazioni”. Da alcune settimane, intanto, la Provincia ha incaricato il geologo e l’archeologo che si occuperanno dello studio, mentre adesso si attende solo la relativa comunicazione al proprietario per cominciare ad eseguire i carotaggi.
In un contesto del genere, si inseguono da giorni le voci che parlano della volontà di Polis di vendere l’immobile de La Scala, ennesima sede provvisoria del Marconi che, in quel caso, finirebbe di fatto per diventare definitiva. “Per ora non c’è nessuna proposta formale da parte di Polis”, si limita a dire Viale, senza far mistero delle perplessità sui tempi di un’operazione che difficilmente potrà essere rapida. Del resto, anche se conclusioni dello studio di fattibilità fossero positive, occorrerà dare il via alla progettazione preliminare e successivamente a quella esecutiva, cercando nel frattempo di reperire i milioni di euro che serviranno alla costruzione. Al contrario, i tempi del comodato stipulato con Polis scorrono molto veloci: dall’agosto del 2018, infatti, la Provincia sarà chiamata a pagare alcune decine di euro di affitto ogni mese, con un’indennità crescente al trascorrere degli anni. (g.p.)