


“La siccità ha limitato la quantità di tartufo, ma ne ha esaltato la qualità. Non abbiamo quindi paura di dire che agli stand della Mostra i tuberi (funghi ipogei, ndr) in esposizione sono tutti di San Miniato e che i prezzi sono più alti della scorsa stagione, ma non così esorbitanti come in altre zone”. Lo dicono il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini e l’assessore ad Attività produttive e turismo Giacomo Gozzini riferendosi al prezzo record battuto dal borsino del tartufo di Alba lo scorso 4 novembre (Tartufo, prezzo record per il Bianco: 6mila euro al chilo). Un prezzo record che ora, chiusa anche la Fiera di Acqualagna, è sceso a 5mila per le pezzature più grosse.
Come in ogni borsa, infatti, anche in quella del tartufo i prezzi oscillano e cambiano al variare delle condizioni. Non troppo di quelle atmosferiche, visto che l’acqua ci vuole – come serve a ogni frutto della terra – e aiuta, ma non è risolutiva, dato che i “tartufi di settembre si formano ad aprile”, come dicevano i vecchi tartufai. Il tartufo, comunque, pur non abbondante è ottimo, nel senso che la qualità resta quella solita del Bianco. “Il tartufo si trova, anche se non ce n’è molto – spiegano Luca Fontanelli di Gazzarrini Tartufi, Monica Nacci di Tartufi Nacci e il presidente dell’associazione tartufai delle colline sanminiatesi Renato Battini – e la qualità è davvero eccezionale. Tutti i tartufi che si trovano in vendita alla Mostra provengono esclusivamente dal nostro territorio, a testimonianza del fatto che si trovano, anche se in minore quantità. La pioggia e il freddo di queste ultime due settimane hanno permesso di avere esemplari di maggiore grammatura, di una qualità veramente straordinaria. Per questo motivo abbiamo deciso di mantenere prezzi il più possibile accessibili, in modo che il maggior numero di persone potesse degustare questo eccezionale prodotto”. Il prezzo a San Miniato oscilla tra i 4mila e i 5mila euro al chilo. “I seimila euro al chilo che sono stati annunciati in altre zone tartufigene italiane, qui non si sono mai raggiunti – proseguono -. Ci teniamo ad offrire un prodotto di qualità, che sia nostrano e soprattutto ad essere onesti con i nostri clienti e gli appassionati”. Per la cronaca, in una porzione di tagliolini, si usano, in genere tra 7 e 10 grammi di prodotto. Qualcosa in meno sui crostini.