In quelle stesse stanze, acquistate nel 2006, il boss catanese Vincenzo Aiello aveva preso la residenza insieme alla moglie. Adesso, invece, le sue mura accoglieranno fino a quattro nuclei familiari, offrendo accoglienza e protezione alle donne vittime di violenza. E’ arrivato da pochi giorni, da parte della della giunta di Montopoli, il via libera al comodato d’uso gratuito in favore dell’associazione Frida, per l’immobile di via Trento a Capanne confiscato nel 2014 dopo un decreto della Corte d’Appello di Catania (Al Comune la casa del boss).
E’ il risultato di un iter lungo e complicato, iniziato con la confisca dell’immobile da parte dello Stato e la cessione al comune di Montopoli nell’aprile 2016. Il tutto, ovviamente, con l’obbigo di destinare la struttura a finalità sociali e in forma interamente gratuita. Da qui l’idea, condivisa con la società della Salute del Valdarno, di mettere l’immobile a disposizione dell’associazione Frida, impegnata dal 2012 nella gestione degli sportelli antiviolenza e di una casa rifugio a San Miniato Basso. “Finalmente siamo arrivati in porto – commenta il sindaco di Montopoli Giovanni Capecchi -. C’è voluto un po’ di tempo per le pratiche da fare al catasto. Nei prossimi giorni ci incontreremo con Frida per sottoscrivere il comodato, dopodiché l’associazione potrà eseguire i lavori per adeguare la struttura alle loro esigenze”.
Alla fine, l’obiettivo sarà quello di portare a Capanne la sede principale dell’associazione, abbandonando l’attuale immobile in affitto a San Miniato Basso. “Serviranno una serie di passaggi – precisa la presidente di Frida Elisa Forfori – con un periodo di transizione nel quale avremo entrambe le strutture. Quella di San Miniato, del resto, è inserita in un progetto ministeriale per il quale non potremo chiedere il trasferimento fino a quando l’immobile di Capanne non sarà effettivamente pronto”. Un immobile che comunque si presenta già in ottime condizioni, ad eccezione del garage al piano terra che avrà bisogno di interventi più consistenti. “Dal momento in cui avremo le chiavi – dice Forfori – faremo i lavori di agibilità e le verifiche degli impianti, anche se l’abitazione si presenta già in ottime condizioni. I lavori al garage, invece, saranno eseguiti in un secondo momento, con l’obiettivo di creare al suo interno uno spazio ufficio da destinare anche ai colloqui e alle sedute di psicologia. Fino ad allora utilizzeremo magari una delle camere presenti nell’immobile”.
L’abitazione, infatti, pur essendo affacciata sulla Tosco Romagnola, si sviluppa in lunghezza con ben quattro camere da letto, cucina, soggiorno e un giardino nella parte retrostante. “Alla fine potremo ospitare fino a quattro nuclei – conclude Frida – trasferendo nel comune di Montopoli la sede di riferimento dell’associazione. Tuttavia non abbandoneremo il comune di San Miniato: da pochi giorni, insieme alla Società della Salute, abbiamo avviato un progetto per prendere un ulteriore immobile con indirizzo segreto”.
Giacomo Pelfer