





Giorni dedicati alla memoria e al ricordo dei propri cari questi, nei quali i cimiteri s’animano d’un inedito peregrinare. Forse è proprio per questo che in vista delle ricorrenze di Ognissanti e del 2 del mese saltano agli occhi, più che in altre occasioni, le piccole e grandi miserie dei vari cimiteri, meta di un continuo peregrinare in questi giorni. E’ il caso di Castelfranco, dove da qualche tempo i frequentatori segnalano vari disservizi e segni d’incuria.
“Il campo santo sembra lasciato un po’ andare in tanti punti – racconta un anziano, venuto a trovare sua moglie – Ci sono transenne lasciate in giro, l’escavatore lasciato lì, al centro della parte nuova del cimitero, con la terra tutta smossa. Che immagine dà un posto così a tutti coloro che entrano e lo vedono, specie in questi giorni dove un po’ tutti vengono a far visita ai propri defunti? La parte vecchia poi è quella messa peggio, a qualche angolo ci sono anche parti di alcune tombe, lastre di marmo con ancora i nomi attaccati, appoggiate alla meglio dove capita. Con le persone che devono andare da una parte all’altra del cimitero a prendere l’acqua, perché nel lato nuovo magari il rubinetto non c’è”.
Fra i disagi registrati anche alcuni servizi. “Ci sono almeno due rubinetti che insieme, forse, ne fanno a malapena uno. Uno non butta, nella parte nuova, l’altro funziona ma scarica direttamente a terra, sulle mattonelle e sul muro, nella parte più antica del cimitero” raccontano delle signore intente a sistemare i fiori. “Le persone sono costrette ad usare quello senza scarico, col risultato che tutto l’angolo è umido e il muro ne risente”.
Ma i problemi con l’acqua non finisco qui. Nel nucleo originario del cimitero, il blocco centrale con le tombe più antiche, infatti, da qualche tempo sono sparite diverse grondaie, per motivi ancora tutti da accertare. “Non sappiamo cosa sia successo, verificheremo – dicono dal comune, ipotizzando anche uno sfilamento delle gronde in vista di alcuni lavori, sempre in corso specie nella parte vecchia. – Erano state ripristinate due anni fa a seguito di un furto e sostituite con tubazioni in materiali meno appetibili ai ladri. Qualcosa dev’essere andato storto in questi giorni”. Il risultato però, adesso, è che quando piove la doccia, non più collegata a terra, scarica l’acqua del tetto tutto lungo il muro, in alcuni casi già solcato da evidenti segni di umidità. Intanto il 2 novembre si avvicina.
Nilo Di Modica