





Aiuto alle coppie, crisi coniugali e validità del matrimonio. Se ne è parlato sabato (7 ottobre) al convento francescano di San Romano durante un convegno regionale promosso dal consultorio familiare diocesano A.Giani in collaborazione con la federazione regionale dei consultori di ispirazione cristiana. “L’occasione per promuovere una riflessione ecclesiale a più voci, l’ha data la recente riforma del processo di riconoscimento della nullità matrimoniale, promossa da Papa Francesco con il motu proprio Mitis Iudex Dominus Iesus promulgato nell’agosto del 2015, una riforma che mira essenzialmente a snellire e rendere più veloci le procedure canoniche di riconoscimento della nullità matrimoniale, a favorire il più possibile l’accesso anche a coloro sprovvisti di mezzi economici e ad aprire percorsi che mirino, oltre ad appurare la verità sul matrimonio, alla cura pastorale delle coppie che vivono la crisi della propria relazione”, sono le parole del consultorio familiare A.Giani della diocesi di San Miniato.
“A guidare la riflessione – è la sintesi del consultorio familiare A.Giani della diocesi di San Miniato, che spiega i tratti salienti del convegno – sono stati il vescovo di San Miniato, monsignor Andrea Migliavacca, presente anche nella sua veste di esperto, docente di diritto canonico alla facoltà teologica dell’Italia Settentrionale e il presidente nazionale della confederazione dei consultori di ispirazione cristiana, don Edoardo Algeri, psicologo e sacerdote della diocesi di Bergamo. L’incontro è stato introdotto da Sandro Spagli, presidente del consultorio familiare diocesano A.Giani di San Miniato il quale, in veste anche di presidente della federazione regionale, ha presentato il convegno e la volontà di ricercare una più ampia collaborazione, nelle diocesi, tra i consultori familiari di ispirazione cristiana, gli operatori dei tribunali ecclesiastici chiamati a verificare la validità del matrimonio e gli operatori della pastorale familiare. Nel suo intervento, monsignor Migliavacca ha spiegato con chiarezza e capacità di sintesi le novità introdotte dalla riforma, il servizio svolto dal vescovo e dai parroci, le competenze degli avvocati di parte e il ruolo dei Tribunali ecclesiastici, il cui operato deve rispondere alle esigenze dei fedeli, che richiedono l’accertamento della verità sull’esistenza o meno del vincolo del loro matrimonio fallito. I consultori familiari, in particolare, possono svolgere un’importante compito di aiuto nel servizio che gli è proprio, quello dell’ascolto e della consulenza: ovvero nella ricerca di un percorso di riconciliazione, in un ascolto attento dei coniugi che faccia luce sul loro percorso matrimoniale e che aiuti le persone ad affrontare, anche psicologicamente, un eventuale percorso procedurale di riconoscimento della nullità. E’ un compito che richiede ai consultori familiari di dotarsi anche di figure esperte in questo campo, così da arricchire la propria equipe multidisciplinare nel servizio organico della cura della famiglia. L’intervento di don Algeri, si è focalizzato invece sul ruolo dei consultori familiari nel sistema del welfare e sulla loro funzione socio-sanitaria ed educativa, dell’attenzione che le istituzioni statali e quelle regionali stanno cominciando ad avere nei confronti dei consultori non pubblici, della riforma del terzo settore e delle modifiche introdotte dalla recente legge in ambito giuridico e fiscale per le onlus ed il registro del volontariato”.
Molto ampio e costruttivo il confronto dopo entrambe le relazioni, che ha visto gli interventi del vicario giudiziale al tribunale etrusco, monsignor Roberto Malpelo, di avvocati ecclesiastici, di responsabili dei consultori familiari e di incaricati diocesani della pastorale familiare di varie parti della Toscana.