Il Borgo che vorrei cresce, ecco la Grotta dei Ghiotti

2 settembre 2017 | 16:58
Share0
Il Borgo che vorrei cresce, ecco la Grotta dei Ghiotti
Il Borgo che vorrei cresce, ecco la Grotta dei Ghiotti
Il Borgo che vorrei cresce, ecco la Grotta dei Ghiotti
Il Borgo che vorrei cresce, ecco la Grotta dei Ghiotti
Il Borgo che vorrei cresce, ecco la Grotta dei Ghiotti
Il Borgo che vorrei cresce, ecco la Grotta dei Ghiotti

Prodotti prelibati e ricercati, rigorosamente toscani, insieme a vini sfusi e verdure a chilometri zero. Si arricchisce di una nuova attività il ‘borgo che vorrei’: nella vigilia della Notte Gialla in programma domani (3 settembre, leggi), il centro storico di Santa Maria a Monte dà il benvenuto a La Grotta dei Ghiotti, focacceria e alimentari dedicato ai prodotti di qualità.

La nuova attività occupa il fondo all’angolo tra piazza Marconi e via dell’Orologio, tra le mura del trecentesco Palazzo del Podestà, sede fino agli anni ’80 di una storica bottega alimentare gestita da Clelia Nuti. Ad aprirlo è stato il giovane Maurizio Puccini, santacrocese da un paio d’anni residente a Santa Maria a Monte, deciso ad offrire un luogo diverso dal solito dove poter acquistare e assaporare sapori toscani non sempre facili da trovare. Un luogo raccolto e accogliente, stretto stretto fra le pieghe della storia che a tratti, per chi sa osservare, si manifesta nella piccola bottega: i vetri a terra che nascondono gli antichi magazzini del grano del castello e l’immancabile “grotta” sul lato della collina, con uno scorcio di quello che un tempo doveva essere uno dei tanti cunicoli che attraversano il paese. Oggi pomeriggio, 2 settembre, il negozio ha aperto i battenti con tanto di taglio del nastro da parte del sindaco Ilaria Parrella e della giunta comunale. “Sarà una focacceria ed un negozio di alimentari” racconta il giovane Maurizio, titolare e “gestore unico” dell’impresa “anche se la famiglia darà una mano”. Nella testa una bottega ‘diversa’: “un alimentari un po’ particolare, dove trovare cose strane e difficilmente recuperabili nella grande distribuzione”. Si parla di biroldo, bazzone, prodotti della garfagnana ma anche tanti altri presidi Slow Food, fra grani antichi e profumanti formaggi, prodotti tipici “localissimi” e primizie a partire da ingredienti genuini, biologici e animali allevati allo stato brado. “E’ una scommessa che da tempo mi ronzava in testa di fare” dice Maurizio, indaffarto all’affettatrice prima dell’inaugurazione – cresceremo un po’ alla volta, scoprendo prodotti sempre nuovi”. Non resta che assaggiare. (ndm)