San Romano, un mese con i lampioni fuori uso – Foto

1 settembre 2017 | 18:19
Share0
San Romano, un mese con i lampioni fuori uso – Foto
San Romano, un mese con i lampioni fuori uso – Foto
San Romano, un mese con i lampioni fuori uso – Foto
San Romano, un mese con i lampioni fuori uso – Foto
San Romano, un mese con i lampioni fuori uso – Foto
San Romano, un mese con i lampioni fuori uso – Foto

Svoltando la curva in direzione di Ponte a Egola, il lungo rettilineo di viale Gramsci inquadra perfettamente in lontananza la mole della Rocca di San Miniato. Eppure, a detta dei residenti, le preoccupazioni dell’amministrazione sanminiatese si fermano molto prima, toccando solo di rado in quest’ultimo angolo del territorio comunale.

Siamo a San Romano, nell’ultimo tratto di via Gramsci nei pressi della ferrovia, poco prima del confine con il comune di Montopoli. È qui che da più di un mese gli abitanti si ritrovano completamente al buio. Lampioni spenti, ormai da settimane, che hanno contribuito ad aggravare un contesto generale che certo non è dei migliori. “Siamo all’assurdo – lamenta l’ex vigile Norico Benvenuti -: a pochi metri da qui il comune di Montopoli ha installato le nuove luci a led, mentre basta varcare il confine per ritrovarsi completamente al buio”. Ad essere spenti, infatti, sono i vecchi lampioni arrugginiti che fiancheggiano l’ultimo tratto della strada: due prima della curva a ridosso della ferrovia (per chi proviene da Ponte a Egola) e altri 3 nel tratto compreso fra la curva e il comune di Montopoli, ai quali si aggiunge il faro che dovrebbe illuminare il parcheggio sterrato a ridosso dei binari.
“Siamo nel degrado più assoluto – lamenta un’altra cittadina, Giuseppina Virgili, che vive nel tratto rivolto verso Ponte a Egola -. Il parcheggio è abbandonato, con la rete della ferrovia buttata giù e la staccionata in cemento che minaccia di cadere, per non parlare delle erbacce e dei rifiuti: in terra si trova di tutto, dalle siringhe ai profilattici fino ai materiali edili. In pratica chi ha da buttare qualcosa passa di qua. Un tempo c’era un signore che si metteva la mano sul cuore e almeno si preoccupava di tagliare l’erba, ma adesso sta male”.
Da qui la richiesta di maggiore attenzione ad un’area che si sente trascurata e dimenticata. Un’area che intanto chiederebbe almeno il ripristino della pubblica illuminazione: “La notte è buio pesto – aggiunge la donna -: non riusciamo neanche a trovare la toppa per entrare in casa. Tanti di noi hanno chiamato più volte in comune, ma fino ad oggi senza successo. Eppure anche noi siamo cittadini del comune di San Miniato: paghiamo le tasse come tutti gli altri”.

Giacomo Pelfer