È un dolore troppo grande, perfino per le mura della chiesa Collegiata di Fucecchio. Un dolore incomprensibile e difficile da accettare, “specie per una persona onesta e stimata come Alberto”. Sono le parole di don Andrea Cristiani ad accompagnare l’omelia nel funerale di Alberto Bachi, il sub fucecchiese morto lo scorso giovedì durante un’immersione nelle acque della Sardegna.
Tante le persone che hanno atteso l’arrivo della salma all’interno della Collegiata. Una chiesa gremita di amici, parenti, colleghi di lavoro e semplici conoscenti che non hanno voluto far sentire la propria vicinanza ad Alberto e ai suoi genitori. “Vedere così tanta esprime tutta la stima che avevano per Alberto”, ha detto don Andrea prima dell’inizio della cerimonia. “È difficile accettare che un ragazzo giovane di 40 anni muoia, ma per chi si abbandona in Gesù la morte non c’è – ha detto il prete nell’omelia -. Sentire così tante persone che ne parlano bene, descrivendolo come persona onesta e gentile e ricordando la sua bravura professionale, sicuramente mi commuove. Lui che amava così tanto il mare dal mare è stato avvolto, andando ad incontrare dio nella sula immensità”.
Un ricordo affettuoso e commosso quello della cugina,salita sull’altare al termine della funzione per dare il suo ultimo saluto al cugino, ripercorrendo le immagini della sua infanzia. “Sono tante le esperienze condivise insieme – ha detto la donna -. Giocavamo a carte, volevi vincere sempre te. Ridevamo tantissimo insieme, tu e tua sorella siete cresciuti in una famiglia sana. Poi sono cominciati gli impegni seri, i tempi della spensieratezza finiscono ed arriva la responsabilità. Abbiamo sempre reagito difronte al dolore ma con la tua perdita non possiamo reagire, ora serve l’aiuto del signore e il conforto della preghiera. Sarai sempre nei ricordi e nei pensieri di tutti”.
(Notizia in aggiornamento)