
La situazione di Banca Etruria, che ha da poco iniziato la sua nuova era in Ubi Banca, sta vivendo un periodo di significativa incertezza. In bilico il futuro dello sportello a Santa Croce.
La sua sopravvivenza dipenderà dal piano di riorganizzazione di Ubi Banca stessa. A confermarlo è Maria Augeci, Rsa della Fisac Cgil: “Metteremo tutte le nostre energie – dice – nel corso della trattativa affinché non venga chiuso lo sportello”.
“C’è una trattativa iniziata a luglio e che si protrarrà – spiega Augeci – fino a ottobre. Etruria, intanto, ha fatto indubbiamente un grande passo avanti: è uscita dal commissariamento e dalla risoluzione: insomma, è tornata a fare banca. Per quanto riguarda lo sportello di Santa Croce – aggiunge la sindacalista – ad oggi è aperto ma ovviamente la questione si inserisce nella trattativa. Dunque il suo futuro è incerto”.
Ma non è solo lo sportello di Banca Etruria ad essere a rischio in provincia. Anche lo sportello di Pisa del Banco di Sardegna potrebbe chiudere i battenti. Il Banco di Sardegna, società per azioni controllata per il 51 per cento da Bper e per il 49 per cento da Fondazione di Sardegna, e che ha 330 sportelli nelll’isola, starebbe prendendo in considerazione anche la possibilità di chiudere due delle circa venti filiali nella penisola: quelle di Pisa e quella di Viareggio. Il Banco di Sardegna potrebbe lasciare dodici piccole realtà. Sulla possibilità di chiusura degli sportelli, che rientra in un progetto di razionalizzazione del sistema rete del Banco, è stato avviato un confronto con i sindaci dei dodici paesi interessati.
Mirco Baldacci