


E’ una piccola sperimentazione quella che Arci Zona Cuoio e Comune di San Miniato hanno voluto mettere su quest’anno con il doppio appuntamento del Cinema Sotto le Stelle a Ponte a Egola. Due proiezioni organizzate dal comitato territoriale dell’Arci con il contributo comunale, della Regione Toscana e la collaborazione di San Miniato Promozione che si terranno questa sera, 26 agosto e lunedì prossimo, 28 agosto, nel giardino dello storico circolo Arci della frazione, il Pannocchia.
Due date, le ultime di un programma di proiezioni itineranti che ha toccato alcune piazze del capoluogo oltre a San Miniato Basso, che spazieranno dalla commedia italia pluripremiata Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese (stasera) ad un autentico classico della commedia in salsa toscana: Tu mi turbi, film di e con Roberto Benigni (lunedì prossimo). Entrambe le proiezioni inizieranno intorno alle 21,30 a ingresso gratuito, basta sedersi. Reduce da numerosi premi (fra cui “miglior film” e “migliore sceneggiatura” ai David di Donatello 2016), la prima pellicola indaga sui potenziali e catastrofici effetti nelle relazioni che un invasione della privacy potrebbe provocare, a partire da quei dati sensibili che ognuno di noi porta in tasca, nel suo telefonino. “Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata ed una segreta” recita la locandina del film, che annovera fra i suoi protagonisti attori del calibro di Giuseppe Battiston, Marco Giallini, Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher e Kasia Smutniak. La domanda alla base della storia è: cosa succederebbe se quella minuscola schedina sim si mettesse a parlare? Nel corso di una cena, che riunisce un gruppo di amici, la padrona di casa Eva, ad un certo punto, si dice convinta che tante coppie si lascerebbero se ogni rispettivo controllasse il contenuto del cellulare dell’altro. Parte così una sorta di gioco per cui tutti dovranno mettere il proprio telefono sul tavolo e accettare di leggere sms/chat o ascoltare telefonate pubblicamente. Quello che all’inizio sembra un passatempo innocente diventerà man mano un gioco al massacro (l’articolo continua sotto il trailer del primo film).
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Tutt’altro tipo di commedia e una buona dose di comicità sono gli ingredienti di Tu mi turbi, celeberrimo primo film diretto nel 1983 da un giovanissimo Roberto Benigni, che in questa pellicola riversava il risultato di alcuni rodati sketch comici oltre a quella toscanità che anni dopo avrebbe dominato la scena della commedia per almeno un decennio, strappando il primato ai partenopei. Pensato e strutturato ad episodi, secondo una più vecchia tradizione che affonda le radici nelle commedie degli anni ’70, si divide in quattro parti. Primo episodio: “Durante Cristo”. Il pastore Benigno è disperato, ha perduto tutte le pecore. Incontra un suo vecchio amico Giuseppe, il quale già ché ha un impegno per cena insieme a Maria la moglie, domanda a Benigno se può badare al loro bambino per qualche ora. Benigno accetta volentieri e trascorre quelle ore giocando con il bambino. Giuseppe e Maria tornano, Benigno se ne va un po’ intristito, ma come per magia ritrova tutto il suo gregge. Secondo episodio: “Angelo”. Benigno in smoking vaga per la città alla ricerca del suo Angelo che lo ha abbandonato, lo trova in un alberghetto. Fa di tutto per convincerlo a tornare con lui, ma non c’è nulla da fare: l’angelo è innamorato di un altro. Proprio quando la vicenda sta per avere un finale tragico, Benigno si sveglia: stava sognando. Terzo episodio: “In banca”. Benigno si compra una casa ma non ha i soldi per pagarla. Va in banca per chiedere un prestito. Non riuscendo a comprendere il senso dei meccanismi bancari arriva a litigare furiosamente con il direttore. Quarto episodio: “I militi”. Benigno è un milite che monta la guardia all’Altare della Patria. Assalito da una noia mortale non fa altro che beffeggiare il suo commilitone. Il finale è fantastico. (ndm)