I vandali stavolta sono arrivati ancora prima del taglio del nastro, senza attendere inaugurazioni e cerimonie ufficiali. Sono già da sostituire, infatti, alcuni dei punti luce che il comune di Montopoli aveva installato sulla collina del Bastione a Marti, nell’ambito dei lavori per la creazione del cosiddetto parco archeologico nell’area dell’antica e perduta fortificazione. Lavori finalmente in dirittura d’arrivo, in attesa dell’inaugurazione messa in programma per Martinfiera, la tradizionale manifestazione che anima il terzo weekend di settembre.
È questo, infatti, l’obiettivo dell’amministrazione comunale, intenzionata ad aprire al pubblico un’area a servizio prima di tutto del paese. Un progetto di cui si parlava da anni, nato dall’impegno e dalle scoperte dei volontari del gruppo archeologico locale. Un progetto che ha coinvolto in realtà due punti distinti della frazione: da un lato la messa in sicurezza della collina del Bastione (dove fino ai primi del ‘500 sorgeva l’ultimo avamposto pisano del Valdarno), con la creazione di percorsi pedonali e di tettoie a protezione dei pochi resti superstiti, e dall’altro il restauro degli antichi lavatoi e di un immobile alle spalle del circolo, destinato ad ospitare un piccolo antiquarium e un’aula didattica.
“Questa settimana o al massimo la prossima la ditta tornerà sul posto per completare gli ultimi lavori – spiega l’assessore Alessandro Varallo -: si tratterà di tagliare la vegetazione al Bastione e di montare l’ascensore all’antiquarium. Il nostro obiettivo è quello di inaugurare per Martifiera, anche se l’ascensore, probabilmente, sarà pronto solo in un secondo momento”.
A questo, come detto, si aggiungono i punti luce da cambiare: alcuni lampioni che qualcuno all’inizio dell’estate si è divertito a prendere a sassate, tanto che alcune pietre sono state trovate conficcate dentro le plafoniere. “Cominciamo bene” commenta Varallo, per il quale la vera sfida, più dei lavori, sarà adesso capire come gestire e valorizzare i nuovi spazi. “Dopo la prematura scomparsa di Daniela Pagni, che era stata l’anima del gruppo archeologico di Montopoli – ricorda Varallo – dobbiamo adesso cercare qualcuno che voglia raccogliere un po’ di quello spirito che aveva animato il progetto. Cercheremo quindi la collaborazione dei cittadini o di un’associazione per gestire i nuovi spazi”.
Giacomo Pelfer