





Piazza gremita come non mai, con giochi pirotecnici al taglio del nastro, luci, musica a scaldare l’atmosfera ed un soldato di bronzo, in cima al monolite di travertino imbiancato, che ha donato al tutto una nota di colore nella sua “timidezza”, con un velo che in occasione dell’inaugurazione proprio non se ne voleva andare.
Sono questi gli ingredienti di una serata particolare nella quale i santamariammontesi hanno potuto ammirare per la prima volta la nuovissima piazza, alla fine di lavori iniziati a novembre. “Sono oltre 90 anni che il soldato sta in questa piazza, andare a ripensarla in un modo diverso non è mai facile – ha dichiarato la sindaca IlariaParrella. – Abbiamo pensato di farne un luogo di socializzazione, sta già facendo la sua parte. Arriveranno i giochini ed il gazebo, che sarà di fiori, così cari alla nostra patrona. Santa Maria a Monte sta avendo un momento di risveglio e riscoperta, con attività turistiche che stanno aprendo, percorsi archeologici alla Rocca, il collegamento dei nostri due centri storici. Speriamo che questa piazza possa essere il simbolo di questo risveglio. La strada del futuro, speriamo, passerà per il recupero dei centri storici. Questa piazza è un’occasione unica per questo. Non è la piazza del comune, non del capoluogo, ma di tutta Santa Maria a Monte”. Al taglio del nastro (nelle foto in galleria, alcune delle quali gentilmente concesse da Davide Nuti), poi, qualche inconveniente nello scoprire la statua, che ha richiesto l’intervento di un addetto lassù, sul piedistallo, per spedire in volo i palloncini con telo al seguito bianco e azzurro, i colori del comune. Tutto questo mentre nel pubblico, commozione e stupore si mescolavano, nei commenti, anche ad una punta di timore e speranza per il futuro dei lavori, che negli anni a venire dovranno vedere i successivi lotti: la ripavimentazione del resto della piazza, una nuova installazione al centro dello spazio di fronte al comune (una fontana?) ed altro.
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Accenni, appena sfiorati, alla storia della piazza: a quel campo di proprietà degli Scaramucci, adiacente alla chiesetta di Santa Maria delle Grazie, che negli anni ’20 l’associazione ex combattenti volle sede di un luogo dedicato al ricordo delle vite spezzate dalla Prima Guerra Mondiale; 30mila lire dell’epoca per i lavori, comprensivi della commissione della statua in bronzo, dell’artista Frattini. Nessun accenno, come prevedibile, alle lunghe peripezie degli ultimi 4 lustri intorno alla piazza che l’ultimo sindaco voleva corredata di piani interrati. Numerosi invece i ringraziamenti fatti dalla sindaca e dall’uomo chiave dell’ufficio tecnico Luigi Degl’Innocenti, alle ditte coinvolte Sanminiatese Strade ed Arte Restauro, ma anche a tutti gli altri attori che hanno reso possibile il lavoro. “Avevamo previsto un lavoro di 6 mesi, a partire da novembre scorso” ha spiegato il dipendente comunale. – Per lo spostamento del monumento, pur essendo fattibile, non c’erano esempi in letteratura facilmente replicabili. La Soprintendenza poi ha chiesto alcune modifiche. Abbiamo fatto una gara ad Arte e Restauro che si è inserita in un crono-programma piuttosto stretto, lavorando con molta professionalità”.
Soddisfatto anche l’architetto AlessandroBaldassarri, che in mezzo ai tanti bambini che ieri sera si sono messi a giocare in mezzo alla piazza, attirati anche dai coriandoli fatti esplodere a più riprese al centro della piazza fra un pezzo ed un altro di gospel e jazz, hanno animato la serata. “Un monumento che certo ricorda un evento assai triste, i caduti per la Patria – ha detto l’architetto. – Evento che da sempre viene esorcizzato dai giochi dei bambini, che da sempre usano scendere sugli scivoli in travertino del monumento. Questa piazza, al momento in cui è stata ripensata, è stata nuovamente strutturata anche e soprattutto intorno a loro. Poche cittadine hanno la fortuna di avere una grande piazza che termina in un giardino che scende sulla balconata, verso un bellissimo paesaggio, come per un giardino di una villa signorile”.
Nilo Di Modica