Legambiente Valdera: “Perdiamo 26 anni di esperienza”

10 luglio 2017 | 09:29
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Legambiente Valdera: “Perdiamo 26 anni di esperienza”

“Il rammarico nasce dal fatto che con i due dipendenti (ai quali, peraltro, era già stato dimezzato il monte ore lavorativo), si perdono 26 anni di esperienza e di professionalità nei quali hanno assicurato – insieme ai volontari delle associazioni ambientaliste – uno standard elevato di gestione, per una zona umida fondamentale in Italia, quale è, appunto, il Padule di Fucecchio”. Lo sostiene Legambiente Valdera, socio fondativo e da sempre membro dell’assemblea del Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio che “esprime grande perplessità e sconcerto per la notizia del licenziamento dei due dipendenti del Centro Enrico Zarri e Alessio Bartolini”.

In questi 26 anni, spiegano, l’area protetta della Riserva del Padule è cresciuta notevolmente, sia in termini di qualità ambientale e di presenze faunistiche, sia in termini di visitatori e iniziative culturali e didattiche a favore dell’ambiente. Poi, col passaggio delle competenze dalle Province alla Regione, sono finiti i soldi ed i bilanci sono andati in passivo. Le promesse ripetute della Regione di garantire la sopravvivenza delle aree protette, sono andate completamente disattese e non è stato stanziato un solo euro a difesa di una delle esperienze più significative nate in questi 25 anni.

Eppure fu proprio l’attuale assessore regionale all’ambiente Fratoni – che come ex presidente della Provincia di Pistoia, credevamo conoscesse l’attività del Centro di Ricerca e avesse la capacità di gestire l’area protetta – all’assemblea dei soci del gennaio 2016 parlò di ‘nessuna chiusura, ma la volontà di rilanciare e salvaguardare un’esperienza ventennale che è patrimonio di tutti’. Ma, del resto, la politica ‘ambientale’ della Regione Toscana e del suo presidente Rossi è apparsa decisamente più orientata e determinata nel favorire cave, discariche, trivellazioni e geotermia, andando invece ad affossare la gestione del territorio protetto e delle risorse naturali.
Ci auguriamo che questa tendenza si inverta quanto prima e si torni ad investire in un bene comune e necessario come l’ambiente e la sua salvaguardia e, nello specifico, la Regione ed i Comuni del comprensorio del Padule e della Valdinievole, facciano la loro parte e si impegnino a stanziare quelle (poche) risorse necessarie a mantenere in vita il Centro di Ricerca (si tratta in fin dei conti di poche decine di migliaia di euro) e i suoi dipendenti e garantirne l’attività indispensabile di gestione della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio”.