Morto sul lavoro, indagini sulla dinamica. Cgil: Infortuni in crescita

Resta all’istituto di medicina legale di Pisa il corpo di Andrea Papucci, l’uomo morto ieri 27 giugno mentre lavorava in una conceria di Santa Croce sull’Arno (qui Tragedia in conceria, cade da 5 metri e muore). Resta lì a disposizione del magistrato, che dovrà decidere se chiedere o meno gli esami autoptici per ricostruire la dinamica della caduta, quei terribili ultimi istanti prima del tragico volo.
Ci sono quegli istanti, ora, al centro delle indagini degli inquirenti, che dovranno chiarire cosa è accaduto davvero. Al momento, di certo c’è solo che Papucci operava in modo autonomo all’interno della conceria, che non era dipendente diretto dell’azienda ma era lì per fare dei lavori in muratura.
Al momento dell’incidente, la conceria era quasi vuota perché il turno era giunto al termine. Stando ai racconti di quei pochi, nessuno lo avrebbe effettivamente visto cadere ma chi c’era racconta di un grido e poi del tonfo sordo del corpo che finisce a terra. Era la prima volta, a quanto si apprende, che Papucci lavorava lì. Al momento non si ravviserebbero responsabilità da parte della conceria all’interno della quale si è verificato l’incidente.
“Il tragico infortunio mortale accaduto ieri a Santa Croce – spiega Tania Benvenuti per la Cgil – è il quarto dall’inizio dell’anno nella sola provincia di Pisa. In questi ultimi 10 anni di crisi e di perdite di posti di lavoro gli infortuni non sono mai andati calando anzi sono aumentati perché si è notevolmente abbassata la cultura della sicurezza, spazzata via spesso dal ricatto occupazionale. Non conosciamo ancora bene le dinamiche dell’incidente ma ciò che è chiaro è che il lavoro era in appalto e qui ci saranno da chiarire da parte della magistratura eventuali responsabilità di terzi. Come Cgil di zona seguiremo gli sviluppi della vicenda e ribadiamo che la sicurezza nei luoghi deve essere sempre una delle priorità da perseguire. Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia”.