La questione è piombata come un macigno nel consiglio comunale di ieri (26 giugno), proprio al termine della seduta, quando la consigliera Laura Cavallini di Immagina San Miniato ha presentato un’interpellanza dal titolo “Buon senso e opportunità politica”. Al centro del documento, che arriverà in discussione nel prossimo consiglio, c’è il nuovo insediamento produttivo che l’azienda Bertini Pallets Group, con sede San Miniato Basso, sta realizzando in via Guerrazzi a La Catena. Un insediamento che, secondo gli atti citati da Cavallini a sostegno dell’interpellanza, è stato oggetto di una sanzione per abuso edilizio, elevata dalla polizia municipale del comune di San Miniato nello scorso mese di marzo.
Da qui l’interpellanza, dal momento che il legale rappresentante dell’azienda è Gianluca Bertini, assessore con delega al bilancio e al personale dello stesso comune di San Miniato. Ad innescare la sanzione, secondo quanto si legge nell’interpellanza, sarebbe stato l’avvio dei lavori per il nuovo insediamento con alcuni mesi di anticipo rispetto alla richiesta e al successivo rilascio del permesso a costruire. “Durante l’accertamento, avvenuto il 7 marzo 2017 – racconta Cavallini nell’interpellanza – veniva rilevato che la gettata di fondazione della struttura risaliva al mese di ottobre-novembre 2016, mentre la struttura completa della copertura risaliva al febbraio 2017. Tuttavia, la richiesta di permesso a costruire era stata presentata solo il 3 dicembre 2016, e non era ancora rilasciata al momento dell’accertamento”. Da qui la sanzione, pari a 1500 euro, a seguito della quale, due giorni dopo (il 9 marzo 2017), veniva emessa l’ordinanza numero 72 per l’immediata sospensione dei lavori, insieme alla comunicazione di avvio del procedimento per l’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi.
“In data 14 marzo – prosegue l’interpellanza – Bertini presenta l’istanza per l’ottenimento del permesso a costruire in sanatoria”. Permesso che viene rilasciato dal comune di San Miniato il 23 marzo, dal momento che “le opere oggetto della sanatoria – si legge ancora – erano consentite all’epoca della realizzazione e che risultano conformi al regolamento urbanistico vigente sia al momento della costruzione che al momento di presentazione della domanda”. In questo modo, oltre al pagamento della sanzione, l’azienda Bertini Pallets ha potuto completare l’iter in sanatoria, versando anche i relativi oneri di urbanizzazione in forma raddoppiata. Ad ogni modo, come previsto dalla normativa, “la segnalazione 785, riguardante il fabbricato di proprietà della Pallets Bertini Group – si legge – è stata inviata il 10 aprile 2017 al Tribunale di Pisa e al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti tramite la Prefettura”.
Alla luce di questi elementi, la consigliera Cavallini chiede conto sia della nuova destinazione dell’area, introdotta nel regolamento urbanistico del 2015, sia della condotta tenuta dall’amministrazione comunale, arrivando infine a sottolineare “l’inopportunità che un assessore incorra in un abuso edilizio”.
L’interpellanza, infatti, chiede al sindaco di conoscere quale era la destinazione dell’area nel vecchio regolamento urbanistico e la nuova destinazione introdotta dal 2015. “Nel momento di adozione del secondo regolamento – scrive Cavallini – l’area suddetta era già di proprietà della Palletts Bertini Group. Si chiede pertanto se detto gruppo ha presentato o meno osservazioni in merito al cambio di destinazione”. Inoltre, dal momento che il permesso a costruire presentato il 3 dicembre 2016 non era ancora pronto il 7 marzo, “come è possibile – chiede Cavallini – che in soli 9 giorni si sia potuto accertare la correttezza delle opere oggetto di abuso rispetto agli strumenti urbanistici e rilasciare il permesso a costruire in sanatoria, considerando che era anche in corso di istruttoria sia una variante alla autorizzazione paesaggistica che una variante al permesso di costruzione del piazzale”. Infine, al di là delle tempistiche, “non le sembra inopportuno – chiede Cavallini al sindaco Gabbanini – che un assessore comunale incorra in un abuso edilizio e che tale situazione si risolva esclusivamente con una sanzione di 1500 euro. Un assessore non può non essere a conoscenza che i lavori di costruzione non si possono fare senza il titolo urbanistico richiesto o addirittura senza neppure avere presentato la domanda. È vero che le persone possono sbagliare e commettere degli errori, purtroppo chi ricopre una carica politica pubblica ha anche il compito di dare l’esempio”.
Contattato telefonicamente, l’assessore Gianluca Bertini spiega per adesso di non voler replicare, in attesa di rispondere nel prossimo consiglio comunale. “È una questione tecnica – dice -. Una questione che abbiamo sanato prima di ripartire con i lavori. Ci sono alcuni punti dell’interpellanza che voglio verificare con i miei tecnici, dopodiché risponderò in consiglio”.
Giacomo Pelfer