Turini, giunta ricorre. L’ex sindaco: “Fra un anno si vota”

15 giugno 2017 | 09:15
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Turini, giunta ricorre. L’ex sindaco: “Fra un anno si vota”

Sul processo all’ex sindaco Turini e alla sua giunta il comune di Santa Maria a Monte non molla e ricorre in appello. Questa la decisione della maggioranza, che giusto alcuni giorni fa ha dato carico ai suoi legali (e ad un nuovo avvocato, Claudio Breda, del Foro di Roma) di ricorrere contro l’ormai nota accusa di abuso d’ufficio a carico del precedente governo del paese.

Una vicenda finita a febbraio, in primo grado, con l’assoluzione piena “perché il fatto non sussiste”, alla fine di un processo nel quale erano finiti invischiati in nove: l’allora primo cittadino David Turini, 47 anni; l’ex dirigente capo Massimo Gennai, 65 anni, di Vicopisano; il segretario generale Norida Di Maio, 45 anni, residente a Livorno; l’allora vicesindaco Silvia Memmini, 28 anni e gli ex assessori Enrico Mazzinghi, 73 anni; Andrea Luschi, 48 anni; Cristina Falleri, 51 anni; Raffaello Corsi, 58 anni e Alessandra Biondi, 42 anni. Al centro del dibattimento un contratto di consulenza di due anni, dopo il pensionamento, per il geometra Massimo Gennai per seguire le vicende dell’amministrazione a livello urbanistico, per un totale di 15mila euro, che non passò inosservato ai membri dell’allora opposizione, che presentarono un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica. Assoluzione che ebbe a inizio anno ripercussioni inevitabilmente politiche, tutte contenute in una lunga lettera nella quale l’ex sindaco Turini prese di mira un po’ tutto, dall’attuale maggioranza al suo vecchio partito (leggi: Turini contro tutti: “Fui accusato e lasciato solo”).

“Immaginavo che non volessero presentarsi in campagna elettorale col fallimento totale del loro primo ricorso in mano”. Questa la prima reazione dell’ex sindaco alla notizia. “Mi dispiace da cittadino, inoltre, che per mere questioni politiche il comune si inerpichi ancora una volta in una contesa legale già sviscerata a dovere al primo grado di giudizio. Vorrei che mettessero nero su bianco le spese in denaro pubblico per i loro consulenti legali. Aver cercato di non perdere l’esperienza del Gennai mentre stava seguendo due procedimenti delicati per il comune è l’unica motivazione di quella scelta, giudicata deltutto legittima dai giudici. Mi sembra che questo accanimento sia politico di chi la politica vuol spostare in sede giudiziaria. Dopodichè capisco benissimo che fra un anno si vota”.

Nilo Di Modica