Crollano i mattoni al Museo della Conceria – Foto

10 giugno 2017 | 17:27
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Crollano i mattoni al Museo della Conceria – Foto
Crollano i mattoni al Museo della Conceria – Foto
Crollano i mattoni al Museo della Conceria – Foto
Crollano i mattoni al Museo della Conceria – Foto
Crollano i mattoni al Museo della Conceria – Foto
Crollano i mattoni al Museo della Conceria – Foto

Il distacco è avvenuto nella parte retrostante dell’edificio, a pochi metri dalle tribune del Buti e dalla “falla” aperta nella recinzione dell’impianto sportivo. È qui che i mattoni del Museo della conceria si sono staccati dalla struttura sottostante. Un crollo improvviso avvenuto ormai un mese fa, il 10 di maggio, proprio alla vigilia dell’edizione 2017 di Prossimapelle.

Il crollo ha interessato la parte nuova del museo, quella progettata dall’architetto Massimo Carmassi e rivestita con i tradizionali laterizi che rappresentano, per certi versi, una sorta di marchio di fabbrica del professionista pisano. Laterizi che rivestono interamente la sottostante struttura in cemento e che, per cause da chiarire, si sono staccate dal resto dell’edificio finendo al suolo. Qualcosa di simile, per intendersi, a quanto accaduto con il rivestimento (anche questo in mattoni) dell’istituto Cattaneo di San Miniato. Già nella giornata del 10 maggio, quindi, l’amministrazione decise di correre ai ripari per rimuovere tutti i mattoni pericolanti, affidando un lavoro in somma urgenza per staccare dall’edificio i laterizi adiacenti al punto del crollo. Da allora niente è cambiato. Basta girare alle spalle del Museo per trovarsi di fronte ad uno scenario più che mai desolante, con i cumuli di mattoni rimasti al suolo e una grossa falla che ha messo a “nudo” il cemento sottostante. Un colpo d’occhio che si aggiunge alla storia tribolata di un edificio da sempre in attesa di un vero utilizzo. Un edificio costato oltre 2 milioni, talvolta contestato e perfino sbeffeggiato, che per il momento non sembra destinate a diventare un vero e proprio museo.
A questo si aggiunge una generale sensazione di abbandono. Quella sensazione che spesso caratterizza gli edifici abbandonati o comunque poco frequentati. Insieme alle sterpaglie e all’erba alta che rivestono tutto il terreno circostante, non mancano i pericoli e le insidie per chi dovesse avventurarsi alle spalle dell’edificio. In terra si notano rifiuti e sbarre di metallo, mentre uno pneumatico appoggiato al suolo rappresenta l’unica protezione per evitare che qualcuno finisca in una grossa buca che sprofonda nel sottosuolo: un pozzo o forse una cisterna che qualcuno ha pensato di chiudere in modo decisamente “artigianale”.
Un’immagine che certo ha poco a che fa con una struttura che dovrebbe essere il biglietto da visita di Santa Croce e del suo tessuto produttivo.