Unicredit lascia Castelfranco e potenzia Santa Croce

5 giugno 2017 | 15:53
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Unicredit lascia Castelfranco e potenzia Santa Croce
Unicredit lascia Castelfranco e potenzia Santa Croce
Unicredit lascia Castelfranco e potenzia Santa Croce

L’insegna è sparita già da un paio di settimane, mentre i dipendenti hanno fatto rotta nella vicina Santa Croce. C’è uno sportello bancario in meno a Castelfranco: è quello del gruppo Unicredit che, da alcune settimane, ha abbondonato la storica palazzina all’incrocio tra via Calatafimi e la Francesca Sud, proprio di fronte ad una delle quattro porte del centro storico.

Uno sportello sacrificato sull’altare della razionalizzazione, per tagliare i costi fissi provando a salvaguardare il personale. Il tutto in un periodo storico in cui, mai come adesso, anche gli istituti di credito si trovano a fare i conti con il cambiamento dei tempi, alla luce dello sviluppo dei servizi home banking e della necessità di limitare i costi “strutturali”. Da qui la decisione di sacrificare lo sportello di Castelfranco a favore di quello in piazza del Popolo a Santa Croce: è qui, infatti, che i quattro dipendenti di via Calatafimi sono stati dirottati da più di 15 giorni. Una scelta comprensibile in un’ottica aziendale, ma che rappresenta senza dubbio un segnale in negativo per il paese, dove da tempo si lamenta la carenza di servizi e uffici che potrebbero agevolare anche il tessuto dei piccoli negozi di vicinato. L’edificio, del resto, si trova proprio all’ingresso del paese, in una delle zone storicamente votate ai servizi e al commercio, a pochi passi anche da alcune dei nuovi negozi che recentemente hanno caratterizzato il centro.
Nelle scorse settimane, non a caso, alcuni dirigenti di Unicredit hanno incontrato il sindaco Gabriele Toti per comunicare la decisione del gruppo. “È una scelta aziendale dettata da un’esigenza di razionalizzazione – commenta il primo cittadino -. Una scelta che ovviamente non ci fa affatto piacere, anche perché una banca rappresenta un elemento attrattivo, a maggior ragione quando siamo proprio alle porte del centro storico. L’auspicio è che l’edificio possa essere nuovamente occupato. Da parte nostra siamo disponibili ad aiutare chiunque voglia investire e a trovare ogni soluzione possibile”.
Una soluzione che, per il sindaco Toti, dovrà comunque restare nel campo dei servizi e del commercio, evitando ogni ipotesi di riconversione dell’edificio a scopo residenziale: “Preferirei non sentir parlare affatto di nuove abitazioni – dice Toti – dal momento che a Castelfranco le case proprio non mancano. Anche in questo caso, quindi, vale lo stesso discorso fatto per l’ex Lorbac”. (g.p.)