
Tre milioni di euro per convertire un progetto umanitario in un progetto di integrazione dei richiedenti asilo che hanno superato il vaglio del Ministero. Ad attuare questo passaggio sono i comuni dell’Empolese Valdesa e in particolare Empoli, Fucecchio, Castelfiorentino, Certaldo grazie a un finanziamento di tremilioni di euro ottenuto dall’Unione dei comuni attraverso una Ati, un’associazione temporanea di impresa, formata da Oxfam Italia, Co&So Empoli e dalle Misericordie di Empoli e Certaldo.
I soldi sono stati assegnati dal Ministero dell’Interno e l’obiettivo è quello di trasformare dei richiedenti asilo in soggetti integrati, attraverso l’accompagnamento in vari percorsi. Alcuni hanno definito questo passaggio la fase due dello Sprar, di sicuro è un’operazione dal forte impatto sociale e supera la fase umanitaria andando verso un processo di integrazione. Ad avvantaggiarsene per il momento sono 75 richiedenti asilo o rifugiati che saranno accolti in alcuni appartamenti tra Empoli, Castelfiorentino, Certaldo e Fucecchio. Con queste risorse si potrà dare vita nell’arco dei prossimi tre anni a un sistema di protezione con interventi di “accoglienza integrata” che prevedano in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Le azioni principali promosse sono corsi di italiano avanzato, servizi di mediazione linguistico-culturale, formazione professionale specifica, orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo ed ai servizi del territorio, misure per l’inserimento abitativo e sociale, oltre ad un supporto legale in merito alle pratiche con le prefetture. Collaborano alla buona riuscita del progetto educatori, avvocati, mediatori linguistici, orientatori professionali e docenti di italiano. “Ora il nostro territorio, – ha detto Claudio Freschi, presidente di Co&So Empoli – la nostra comunità e noi tutti saremo messi alla prova. Per fare cosa? Dovremo dimostrare la volontà, la capacità e le competenze di aiutare questi ragazzi a crescere in autonomia per integrarsi nella nostra società civile. L’Empolese Valdelsa si è sempre dimostrato capace di coniugare bisogni e risorse. Nessuno è escluso da questa responsabilità: noi terzo settore per primi, i politici, gli imprenditori, la Chiesa locale, i sindacati, i media e ogni cittadino e famiglia. Come sempre riusciremo”.
“Questo – ha detto Alessandro Bechini, direttore della cooperativa Oxfam Italia Intercultura – è il risultato di uno sforzo collettivo portato avanti dagli uffici comunali e dal terzo settore. Credo che rappresenti il meglio di quello che c’è sul territorio in merito all’accoglienza. Si tratta del naturale sbocco di un’attività sul campo che ha come focus l’inclusione lavorativa e sociale”.