Cuoio diviso, Toti scrive ai presidenti di Camera e Senato

31 maggio 2017 | 10:47
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Cuoio diviso, Toti scrive ai presidenti di Camera e Senato

Era stato il primo a lanciare l’allarme dopo il decreto legge che determinava i collegi elettorali dell’Italicum: collegi che hanno spezzano in due il comprensorio, lasciando il solo comune di Montopoli con il resta della provincia di Pisa e destinndo invece San Miniato, Santa Croce e Castelfranco al collegio fiorentino. Un’anomalia ma soprattutto una beffa secondo il primo cittadino castelfranchese Gabriele Toti: “Perché un comprensorio diviso – dice Toti – finirà necessariamente per non avere la giusta rappresentanza politica”. E’ per questo che Toti ha scritto stamani (31 maggio) ai presidenti di Camera e Senato per chiedere di rivedere la suddivisione dei collegi elettorali, soprattutto in vista della riforma delle legge elettorale che potrebbe portare al voto in tempi brevi.

“La modifica della legge elettorale – scrive Toti – è in questo momento al centro del confronto tra le forze politiche rappresentate in Parlamento: un elemento particolarmente delicato e determinante per la stessa composizione delle assemblee elettive. È naturale che sia ricercato il più ampio consenso attorno alle regole che determinano le modalità di elezione. Ritengo sia estremamente positivo che si sia riaperto un dibattito su un punto tanto cruciale e vitale per la nostra democrazia. Da quanto emerso ad oggi dagli organi di informazione, risulterebbe probabile un accordo tra le principali forze politiche per un sistema proporzionale sul modello tedesco”.

“Proprio questa mattina – prosegue il sindaco –  ho inviato una nota ai presidente di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini, per sottoporre all’attenzione delle più alte cariche dello Stato, quali possono essere le ricadute che tale scelta può avere anche a livello territoriale. Il mio appello ai parlamentari è quello di modificare quanto contenuto nel decreto legislativo che determinava i collegi elettorali dell’Italicum. In particolare, anche e soprattutto nel caso di modifica della legge elettorale, è necessario che sia posta particolare attenzione alla determinazione dei collegi elettorali, assumendo una decisione finalizzata a tenere insieme i comuni del Comprensorio: Montopoli Valdarno, Castelfranco di Sotto, Santa Croce sull’Arno, San Miniato. La mia lettera è stata il frutto dell’attuazione di una mozione discussa ed approvata dal Consiglio Comunale di Castelfranco di Sotto”. 

Il decreto legislativo in materia di determinazione dei collegi elettorali della Camera dei Deputati, infatti, in attuazione dell’articolo dell’Italicum aveva diviso la Toscana in 6 collegi plurinominali. In particolare i quattro comuni del Comprensorio del Cuoio, in provincia di Pisa, erano stati inseriti in due collegi plurinominali diversi: il comune di Montopoli Valdarno nel numero 5, composto dalle province di Pisa (ad eccezione dei comuni di San Miniato, Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto) e Livorno. Mentre i comuni di Castelfranco di Sotto, Santa Croce sull’Arno e San Miniato risultano nel collegio circoscrizionale numero 4 composto dai collegi uninominali di Sesto Fiorentino (ad esclusione dei Comuni di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio), Firenze Pontassieve (ad esclusione della parte del comune di Firenze al suo interno), Bagno a Ripoli, Empoli, Vinci, Montelupo Fiorentino, Capraia e Limite, Scandicci; Castelfranco Pian di Scò, Loro Ciuffenna, Terranuova Bracciolini, Castiglion Fibocchi, Laterina, Pergine Valdarno, Bucine, Montevarchi, San Giovanni Valdarno, Cavriglia della Provincia di Arezzo, e Cascina.

“Si trattava di un collegio assai disomogeneo – riprende Toti – che metteva insieme l’Empolese Valdelsa e addirittura comuni del Valdarno aretino. La divisione del nostro territorio rappresenta un fattore di grave rischio per la sua stessa rappresentatività all’interno del Parlamento italiano. Il Comprensorio del Cuoio è infatti un territorio omogeneo composto da comuni abitati da circa 70 mila persone che condividono valori, storia, tessuto economico e sociale. I quattro comuni, sono parte integrante del nostro distretto industriale: in quest’area il settore conciario impiega oltre 10.000 addetti occupati in 450 concerie integrate da circa 400 aziende conto terzi, con una valenza produttiva che lo pone ai primi posti nel contesto socio-economico della Toscana e dell’Italia”.
“Il tema della coesione sociale – aggiunge – è da sempre un tratto distintivo del Comprensorio, in cui dialogano in modo proficuo soggetti diversi, ai fini di una sviluppo armonico del territorio nel suo complesso: enti locali, sindacati, associazioni rappresentative degli imprenditoriali e portatori di interessi diffusi, operano da sempre in modo condiviso in una logica comprensoriale. Questa visione lungimirante è stata alla base di scelte compiute i passato ed ha permesso di affrontare le tematiche ambientale, permettendo di affiancare allo crescita una visione di sostenibilità ecologica. Senza una visione d’insieme questi risultati non sarebbero stati possibili. Appare pertanto del tutto incomprensibile questa scelta volta a dividere un’area così unita, che ha dimostrato di saper operare in modo coordinato. La nuova divisione dei collegi elettorali ne determina una gravissimo rischio che mette a repentaglio la sua rappresentanza. Pertanto, anche alla luce della probabile necessità di disegnare nuovamente i collegi elettorali, i quattro comuni del Comprensorio possono rimanere uniti ed essere inseriti in un unico collegio elettorale superando l’errore fatto in precedenza”.