Bersani arriva a Torre Giulia – Foto

18 maggio 2017 | 19:01
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Bersani arriva a Torre Giulia – Foto
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“Combattenti, non reduci”. Si può riassumere tutta in una delle sue tante celeberrime metafore lo spirito di quel Movimento Democratico e Progressista – Aricolo 1 che l’onorevole Pierluigi Bersani ha incontrato ieri sera a cena al circolo Arci Torre Giulia. Si è concluso infatti nel Comprensorio del Cuoio la giornata pisana dell’ex segretario Pd, tra i primi a scegliere di uscire per fondare il nuovo partito. 

A Montopoli arrivato insieme al questore della Camera Paolo Fontanelli (qui Cuoio da unire e Sinistra da ricostruire, intervista a Fontanelli) e ad attenderlo non c’erano solo gli attivisti del nuovo movimento – come Jonathan Rimicci e Osvaldo Ciaponi e Massimo Baldacci – ma anche ex compagni del Pd come i sindaci Giovanni Capecchi e Gabriele Toti e persino amici e sostenitori arrivati da Lucca per salutare l’ex premier. “Sono l’ultimo sindaco lettiano d’Italia” ha detto Toti presentandosi. “Mi dispiace”, è stato l’ironico commento di uno che sa cosa si prova a essere in cima e poi in minoranza. Ed il Movimento, in fondo, nasce anche un po’ così: da persone messe in minoranza che non si trovano più a loro agio e fanno qualcosa di diverso. In un giorno in cui anche nel Comprensorio la “battaglia” serrata fra maggioranza e minoranza del Pd continua a sortire i suoi effetti, ultimo le dimissioni da segretaria del circolo di La Serra (ma non dal partito) di Manola Guazzini (leggi) alle quali potrebbero seguirne altre entro la fine del mese, anche sull’altra sponda dell’Arno.

Il welfare, la lotta alla disuguaglianza

“So di parlare a compagne e compagni che hanno passione politica, mi sento a casa” ha dichiarato l’ex ministro. “Articolo 1 nasce anche per recuperare questo spirito, questa comunità perduta. E fin dal nome questo movmento richiama l’essenziale. Quando alla fine della guerra e del fascismo c’era da ricostruire un paese, di fronte ad un popolo che doveva imparare cos’era la democrazia i costituenti capirono, con il primo articolo della Costituzione, che una cosa alta come la democrazia per farsi comprendere doveva legarsi a qualcosa di importante e quotidiano come il lavoro. Per questo ‘l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro’. Democrazia e questione sociale vanno di pari passo. Se si concede troppo spazio alla precarietà, alla disoccupazione, alle disuguaglianze la democrazia deperisce. Questo noi abbiam capito e dobbiamo riportare nella società”.

Il welfare, poi, è stato il grande protagonista della serata. Richiamato a più riprese dallo stesso Bersani. “I trasferimenti di denaro puri e semplici possono risolvere qualche problema, ma non ci si può fondare un sistema – ha detto. – Il livello di disuguaglianza nella società italiana sta raggiungendo livelli di guardia e l’unico modo per battere la disuguaglianza è puntare sui servizi: scuola e salute prima di tutto. E invece questi sono proprio i settori che in questi anni sono stati sviliti. Vogliamo andare negli Stati Uniti senza accorgercene?”.

Pd e Centrosinistra

“Perche facciamo quello che facciamo? Questo in molti ce lo chiedono. Non lo avremmo mai fatto sena sapere che l’Italia ha dei problemi che neppure il Pd, da solo, può risolvere. E sono problemi che se non hanno una risposta concreta danno rischiano di dare spazio ad una destra intollerante o ad una demagogia inconcludente. Per fare fronte a questo serve risvegliare un centrosinistra plurale che non può essere evocato da chi crede che il centrosinistra si riassuma nel Pd ed il Pd si riassuma nel suo capo”. “Per questo – ha aggiunto – Dobbiamo essere aperti e plurali. Il vitello grasso noi lo ammazziamo per l’ultimo che viene. Senza generosità e apertura verso l’altro e verso i tanti compagni che vorranno seguirci, come anche quelli che vorranno restare nel Pd per fare una cosa diversa, che guarda a noi, non combineremo nulla“. Parole alle quali Bersani ha fatto seguire anche un riferimento alla sinistra radicale, alla sua maniera. “Se avessimo potuto rimanere duri e puri a testimoniare qualcosa risolvendo i problemi delle persone lo avremmo fatto – ha dichiarato. – Noi accetteremo di essere federati ad altri perché abbiamo capito la realtà vera della gente. Il nostro è un paese ad alta vocazione individualista, in cui vi è uno scarso senso dello Stato, un economia di un certo tipo. Non si può essere identitari. C’è chi fa l’oste e chi da da bere agli ubriachi. Ma governare questo paese vuol dire fare l’oste e non dar da bere all’ubriaco“.

Il prossimo evento a Santa Croce

L’incontro è stato anche l’occasione di presentare la prossima iniziativa che Articolo 1 presenterà nel Comprensorio, un dibattito al circolo Arci “Primavera” a Santa Croce tutto dedicato ai temi del degrado, della sicurezza e dell’accoglienza, al quale sarà presente anche l’onorevole Filippo Fossati, componente della commissione permanente XII “Affari sociali”. “E’ la nostra risposta a chi vuole presentare il Valdarno come un Bronx” ha detto Baldacci. “Noi siamo quelli che nel Comprensorio del Cuoio hanno costruito reti di accoglienza e modelli che hanno fatto scuola. Siamo per l’ uguale dignità di tutte le donne e uomini del mondo. Questa è la sinistra. E sappiamo fin troppo bene che rincorrere la destra su questi temi è solo deleterio”.

Nilo Di Modica

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