


Pur di inseguire la sua passione era andato in campo al mondo. Fino in Alaska, dove lavorava come pilota o bordo di piccoli aerei impegnati nelle tratte interne al paese. È durante uno di questi voli, il 1 di maggio, che Gabriele Cianetti ha perso la vita schiantandosi su un terreno montuoso. Una zona impervia, ricoperta di neve, che le squadre di soccorso sono riuscite a raggiungere solo ieri, 6 maggio. Cinquantaquattrenne, trasferitosi da tanti anni negli Stati Uniti, Cianetti era in realtà originario de La Scala, nel comune di San Miniato, dove era tornato anche nei premi mesi di quest’anno, ripartendo per l’America all’inizio di marzo.
A San Miniato aveva rivisto il fratello Luigi, residente nel capoluogo e la sorella Maria Cristina de La Scala, maestra alla scuola elementare di Cigoli. È stata lei la prima ad essere messa al corrente della tragedia, con una telefonata arrivata nella mattinata del 2 maggio alla segreteria didattica della scuola. Dall’altra parte del telefono c’era la voce di un collega di Gabriele, anche lui italiano, che Cianetti aveva indicato come riferimento in caso di emergenza. Subito dopo la famiglia è stata contatta anche dal consolato di italiano di Anchorage, la più grande città dell’Alaska dove lo stesso Gabriele vive da cinque anni.
Molto conosciuto anche nell’empolese, Cianetti aveva lavorato per tanti anni come assicuratore, con un’agenzia nella centrale piazza Matteotti. La sua passione, però, era sempre stata quella del volo: sognava di prendere il brevetto da pilota, ma in Italia la legge glielo impediva per un lieve difetto alla vista. È così che nel 2007 aveva deciso di mollare tutto e trasferirsi negli States, lavorando anche come cameriere durante i corsi per conseguire il brevetto. Subito dopo aveva iniziato a lavorare per alcune compagnie private impegnate nel trasporto di posta e materiali. Residente dapprima a Chicago, poi a Dallas, si era trasferito da 5 anni in Alaska, dove i trasporti arei sono spesso l’unico mezzo per rifornire città e centri del paese. Da circa 2 anni e mezzo lavorava per la compagnia Grand Aviation.
L’incidente è avvenuto nella giornata del 1 maggio (secondo il fuso orario dell’Alaska), quando in Italia eravamo già nella notte del 2. Cianetti, che in quel momento era da solo a bordo dell’aereo, si è schiantato in una zona montuosa a 900 metri di altezza, durante il volo tra Port Heiden e Perryville. Nonostante il luogo dell’incidente sia stato individuato quasi subito, sono dovuti passare quattro giorni prima che le squadre di soccorso riuscissero ad atterrare con gli elicotteri per recuperare il corpo di Gabriele.
“Al momento siamo in contatto con questo amico e collega di Gabriele, insieme ai funzionari del consolato italiano – racconta il fratello Luigi – chi ci stanno aiutando con tutte le pratiche burocratiche. Da ieri la salma si trova ad Anchorage per l’autopsia, dopodiché ci faranno sapere quando potremo riavere il corpo”. Gabriele tornerà infatti in Italia, per riposare nella sua terra d’origine al termine dei funerali. La data della cerimonia sarà decisa quando la salma potrà fare rientro in Italia. (g.p.)