Fucecchio, nei piatti della mensa c’era un’ape e terra

29 aprile 2017 | 11:00
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Fucecchio, nei piatti della mensa c’era un’ape e terra
Fucecchio, nei piatti della mensa c’era un’ape e terra
Fucecchio, nei piatti della mensa c’era un’ape e terra
Fucecchio, nei piatti della mensa c’era un’ape e terra

Niente scarafaggi e neppure escrementi, ma un imenottero, una cosiddetta apena nera, che sarebbe finita nel piatto cadendo da un lucenario della mensa e portando con sì anche alcuni frammenti di terra. Sono queste le conclusioni delle analisi commissionate dal Comune di Fucecchio, dopo il rinvenimento di alcuni corpi estranei nel piatto della mensa della Pascoli (qui Un coleottero nel piatto servito ai bambini della Pascoli).

Secondo il Comune, l’insetto “è caduto da un lucernario appeso al soffitto. Abbiamo tolto il tendaggio che c’è sopra i lucernari proprio per evitare che possa accadere di nuovo. I frammenti scambiati per escrementi sono invece franmenti si terra, caduti probabilmente insieme all’imenottero. In tutto erano tre frammenti, ma le analisi hanno escluso che fossero escrementi, neppure appartenenti allo stesso insetto”.
Hanno atteso l’esito delle analisi, il sindaco Alessio Spinelli e la vicesindaco Emma Donnini, prima delle trarre conclusioni. Prima di annunciare il risultato di quelle analisi, però, il primo cittadino si è detto “indignato dal danno di immagine arrecato alla nostra mensa”. Il Comune di Fucecchio gestisce la mensa tramite la Fucecchio Servizi Srl, che a sua volta si avvale della multinazionale Elior per la preparazione dei pasti nella cucina centralizzata via Foscolo, insieme ad una cooperativa per lo sporzianamento e alla Masoni Consulting di Santa Croce per i controlli. “C’è grande attenzione sulla mensa, per la quale esiste un’apposita commissione con tutte le responsabili dei plessi. Quindi è chiaro che dopo quello che è accaduto il Comune è il primo ad arrabbiarsi. La mensa di Fucecchio fa 1300 pasti al giorno, di cui 150 speciali, preparati con tutte le attenzioni del caso”. Per questo, “dopo quello che è accaduto – ha annunciato il sindaco – abbiamo deciso di presentare un esposto ai carabinieri, perché se qualcuno aveva sbagliato è chiaro che doveva pagare”.
Se da un lato, tuttavia, la analisi hanno ascluso un problema durante la preparazione o il trasporto dei pasti, il comune e la Fucecchio servizi sono indignati per come è stata trattata la questione. “La nostra mensa – ricorda il vicesindaco Donnini – ha un sistema di controllo molto rigido, anche nel momento dello sporzionamento. Il percorso è chiaro, ci sono dei protocolli: se si verifica un’anomalia il piatto e il relativo contenitore devono essere subito isolati e analizzati. Invece, nel pomeriggio del 30 marzio, fra le 17,30 e le 18, ci vediamo arrivare una mail da una mamma, membro della commissione mensa, che ci allega una foto nella quale si vedono dei corpi estranei, arrivando subito alla conclusione che si tratta di uno scarifaggio e di escrementi di topi. Ora mi chiedo perché, quindi, se questa mamma era davvero lì a pranzo per scattare la foto (ed è chiaro che non c’era), non ha avvisato subito invece che tornare a casa e mandare una mail dopo le 17,30. Doveva prendere il telefono e denunciare subito. Proprio quella mattina erano venuti dall’Azienda Usl a fare un’ispezione. Mi sono chiesta il perché di questa mail. Significava che una mamma era andata a mensa, aveva fatto la foto e mandato la mail”. La notizia, poi, è rimbalzata immediatamente sulle chat whatsapp di tutti i plessi di Fucecchio, scatenando commenti e illazioni per le quali il Comune e la Fucecchio Servizi chiedono adesso delle scuse, senza escludere però possibili azioni contro chi ha alimentato il caso”
“Questo servizio – ha aggiunto Lorenzo Calucci, amministratore unico della Fucecchio Servizi – mobilita 55 persone ogni giorno. Se tengo in considerazione anche il fatto che il sevizio ricade sui bambini, è chiaro che per 3 giorni non abbiamo dormito, fino a quando non abbiamo avuto un primo report. Adesso quindi chiedo tre scuse. Prima di tutto chiedo le scuse ai bambini, che erano impauriti e ai quali non è giusto trasmettere paure infondate. La seconda ai 55 lavoratori, che dopo questo caso potevano anche ricevere una lettera disciplinare, e si tratta di persone che in molti casi hanno contratti precari e a tempo. La terza all’amministrazione comunale e a questa società. L’invito è rivolto a questo genitori che hanno fatto partire il caso, perché io non stigmatizzo la paura delle famiglie, dal momento che sono genitore anch’io e capisco, ma stigmatizzo il comportamento di chi ha generato questo caso”.
Da qui la provocazione di Spinelli, deciso ora più che mai a far conoscere la qualità del servizio di refezione nelle scuole di Fucecchio: “Perché ormai – dice – più che farle le cose è importante comunicarle bene. Per questo inviato qualunque genitore volesse provare la mensa a venirmi a trovare in comune, prima di pranzo, senza avvisarmi. Andremo insieme a mangiare in una scuola”.